Nel mondo il 12% delle persone adulte soffre di emicrania, con una forte prevalenza nelle donne. Una patologia che ha un impatto negativo sulla qualità della vita, incide anche sui costi sociali e sanitari. Il tema è al centro del Libro Bianco annunciato dall’Osservatorio sulla Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità sull’ultimo numero del bollettino ALLISS.

In Italia quattro milioni di donne soffrono di emicrania, il doppio degli uomini. Perdono più giorni di lavoro (16,8 l’anno contro i 13,6 dei maschi) e giornate di vita sociale (26,4 contro 20). Le donne con emicrania si presentano al lavoro in condizioni di malessere più spesso degli uomini (51,6 giorni contro 35,6). Sono alcuni aspetti del quadro delineato dallo studio Gema (Gender&Migraine) del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) che ha indagato il calo di produttività e il prezzo da pagare associati all’emicrania attraverso un’indagine su un campione di persone adulte con almeno 4 giorni di mal di testa al mese. Dai dati registrati si stima un costo annuale per paziente con emicrania pari a 4.352 euro. Rosanna Tarricone, SDA Bocconi, è responsabile scientifico del progetto.

Emicrania, cefalea e mal di testa sono termini precisi, ben individuati, occorre distinguere l’uno dall’altro, ma sono tutti temi di scottante attualità, in primo piano anche al congresso della Società Italiana di Neurologia (Sin), a Roma. Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su cefalee nell’Istituto San Raffaele Pisana di Roma, lancia un segnale di speranza in vista dell’arrivo degli anticorpi monoclonali che bloccano una sostanza chiamata CGRP, una proteina responsabile dell’attacco emicranico. “La Cgrp – precisa lo specialista – dilata e infiamma le arterie delle meningi. Gli anticorpi monoclonali sono in grado di zittire questo peptide e hanno una  straordinaria tollerabilità. Basta una iniezione mensile e gli attacchi si riducono”.

L’emicrania è una tempesta nervosa che caratterizza un dolore forte, spesso da un lato solo, che tende a essere pulsante, dare nausea e vomito, fastidio per verso luci e rumori. Attenzione a non confondere emicrania con un banale mal di testa: “Avere mal di testa è una esperienza comune, diffusa, ma non è una malattia – sottolinea l’esperto – L’emicrania è invece un sistema di allarme che suona a vuoto, ci sveglia. Essere emicranici vuol dire ereditare un cervello che trasforma in dolore gli stimoli“.

“Le cure preventive esistono – prosegue – ma oggi in proporzione abbiamo meno soluzioni rispetto a 10 anni fa, perché molti farmaci sono superati, nono più in produzione. Sono sostanzialmente tutte cure non specifiche, e questo comporta molti effetti collaterali che determinano brevi periodi di trattamento”. Uno studio recente ha dimostrato che un emicranico su tre ha almeno 5 attacchi al mese, ma solo l’1,6% di questi fa una cura preventiva.

Alessandro Malpelo

QN Salute Benessere

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