Cure palliative, un diritto del malato garantito da una norma mai applicata compiutamente, la legge 38 del 2010. Solo un paziente su quattro, tra tutti quelli candidabili alla palliazione, arriva negli hospice, 2.500 letti in 230 strutture sul territorio. Si tratta in gran parte di adulti e anziani, ma nella conta rientrano pure 30mila bambini. In questi giorni nella Capitale si segnalano due iniziative, una appena conclusa di Fondazione Gimema (malattie ematologiche dell’adulto) collegata ad AIL, Associazione Italiana Leucemie Linfomi e Mieloma, l’altra di Motore Sanità, collegata a Fondazione ANT, Associazione Nazionale Tumori, che si tiene il 26 maggio.

 

Giornata del sollievo, Motore Sanità e ANT

Alla conferenza, organizzata per il 26 maggio a Roma presso la Sala Cristallo, centro convegni Hotel Nazionale a Montecitorio, partecipano tra gli altri Raffaella Pannuti, presidente ANT, Associazione Nazionale Tumori, e Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità. Ant è l’organizzazione di volontariato che per prima è riuscita a organizzare una rete capillare di servizi di ospedalizzazione oncologica domiciliare, partendo dall’Emilia Romagna per poi scavalcare i confini regionali.

 

La ricerca ha dimostrato che lo stress e il dolore cronico possono avere un impatto negativo sulla salute, aggravando complicazioni a lungo termine come malattie cardiache, diabete e depressione. Queste condizioni, se trascurate, possono anche influire sulle funzioni cognitive, sulla capacità di concentrarsi e prendere decisioni. L’accesso alle terapie di sollievo dal dolore varia da regione a regione. La conferenza organizzata in occasione della Giornata nazionale del sollievo, con il sostegno incondizionato di Angelini Pharma (info su www.motoresanita.it) ha lo scopo di promuovere la consapevolezza sull’importanza della palliazione e del sollievo, incoraggiando l’adozione di misure per abbattere l’incidenza delle complicanze associate al dolore cronico.

 

Cure palliative, Fondazione Gimema e AIL

Marco Vignetti, presidente di Fondazione Gimema (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) ha riunito specialisti in malattie del sangue, oncologi, infermieri, psicologi, anestesisti e associazioni di pazienti per discutere di cure palliative e per rispondere agli specifici bisogni in ambito ematologico oncologico. Hanno portato il loro contributo, tra gli altri, relatori provenienti dagli USA e dal Canada: David Cella della Northwestern University di Chicago e Camilla Zimmermann del Princess Margaret Cancer Centre, University Health Network di Toronto, che con due letture magistrali hanno affrontato il tema delle Early Palliative Care – EPC.

 

Gli aggettivi precoci e simultanee tendono a significare una presa in carico tempestiva nelle varie fasi di malattia e in condizioni di vulnerabilità, sofferenza e dolore, in continuità assistenziale col territorio. Le cure palliative – si legge nel comunicato Gimema – sono una componente fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale: ”Uno studio che abbiamo condotto su oltre duecento pazienti affetti da leucemia acuta – ha scritto Mario Luppi, Università di Modena e Reggio Emilia – ha dimostrato che l’intervento di EPC (Early Palliative Care) è in grado di ridurre la percezione dei sintomi, scoraggia l’accanimento terapeutico, contribuisce a dare consapevolezza della prognosi di malattia. Emerge tuttavia, dai dati di real life, che nella pratica clinica quotidiana il ricorso a questo servizio è tardivo. Di qui la necessità di perfezionare la formazione in cure palliative per gli specialisti in ematologia e oncologia”.