Se in Italia il Servizio sanitario nazionale è un elemento di civiltà universalmente riconosciuto, del quale essere orgogliosi, lo si deve anche al lavoro quotidiano svolto dalle imprese sanitarie di diritto privato e dagli ospedali accreditati: fondazioni, società cooperative e società per azioni. Questo è quanto emerge dal primo bilancio sociale dell’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), presentato a Roma dalla presidente, Barbara Cittadini. «L’auspicio è che un modello virtuoso di assistenza, che vede protagoniste le strutture sanitarie di diritto privato insieme alla componente pubblica, possa essere riconosciuto e supportato da politiche adeguate».

Oltre il 60% degli ospedali iscritti ad Aiop è certificato ISO 9001, il 70% è in possesso del modello organizzativo 231, oltre l’80% ha un sistema di Risk management e formazione anticorruzione. Il 90% delle strutture associate è dotato di accreditamento istituzionale, produce una carta dei servizi e un servizio di gestione reclami. Circa l’80% delle strutture appartenenti al campione effettua almeno ogni due anni una analisi di customer satisfaction, segno di attenzione al cliente.

Le imprese sanitarie di diritto privato sono parte integrante della rete ospedaliera, nel senso che svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico, impegnate come sono a garantire una funzione sociale essenziale, con una documentata sensibilità ambientale, nel rispetto dei vincoli di buona gestione economico finanziaria.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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