Sicurezza in acqua, l’annegamento è silenzioso: come proteggere i tuoi bambini. Il colore del costume conta
Le regole salvavita dell'Istituto Superiore di Sanità mentre la stagione estiva entra nel vivo. Alive Solutions ha testato i colori più visibili in caso di pericolo: promossi il rosa e l’arancione neon

Sicurezza in acqua: come proteggere i tuoi bambini
Chi annega, purtroppo, lo fa quasi sempre in silenzio. L’inalazione involontaria d’acqua può causare la chiusura della laringe, impedendo di chiedere aiuto. Ecco perché i bambini, le vittime più numerose delle tragedie estive, vanno guardati. Sempre e comunque. Difficilmente, se in difficoltà, potranno gridare. A confermarlo è l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso il Report sulla sicurezza in acqua, secondo cui ogni anno in Italia circa 328 persone perdono la vita per annegamento: oltre la metà degli incidenti in piscina riguarda bambini fino a 12 anni, mentre tra gli adolescenti il rischio cresce notevolmente, soprattutto nei maschi, che rappresentano oltre l’80% dei casi. Spesso si tratta di episodi che si consumano in pochi minuti, senza che le vittime riescano a chiedere aiuto. Drammi che spesso si consumano anche vicino alla riva, in piscine basse e - in casi estremi - in ambienti affollati.
Rischio annegamento nei bambini: sorveglianza attiva
Fra le cause più frequenti degli incidenti in acqua fra i più piccoli è la mancanza o l'inadeguatezza della supervisione da parte degli adulti. Lo conferma uno studio citato nel Report sulla sicurezza in acqua dell’Istituto Superiore di Sanità, che evidenzia come molti genitori riconoscano, a posteriori, di aver commesso errori. Il 38% ammette di essersi distratto parlando con altre persone, mentre il 18% era impegnato a leggere. C'è un 17% che dichiara di essere stato impegnato a mangiare, mente l’11% era al telefono. Altri ancora hanno riferito di dover badare contemporaneamente ad un altro bambino. Il 56% degli intervistati delega la sorveglianza al bagnino, quando presente; mentre al 32% dei caregiver è capitato di lasciare il proprio figlio da solo in piscina anche per due minuti o più. Preoccupante anche la percezione del rischio: quasi la metà dei genitori di bambini tra 0 e 12 anni (48%) era convinta che, in caso di pericolo, avrebbe sentito rumori, urla o pianti. Ma l’annegamento, soprattutto nei più piccoli, è rapido e silenzioso.

La morsa del caldo è sempre più forte, con il pericolo di conseguenze per la salute. Il rischio è più alto per chi soffre di patologie gravi, come i cardiopatici e i malati cronici, e le donne in gravidanza, ma le ondate di calore - qui il bollettino aggiornato del Ministero della Salute - possono creare problemi anche i bambini. A mettere in guardia dai potenziali rischi per la salute dei più piccoli, soprattutto nei primi anni di vita, sono i pediatri.
I bambini hanno una ridotta capacità di termoregolazione e un maggior rischio di disidratazione rispetto agli adulti. Per questo la Società italiana di pediatria (Sip) ricorda alle famiglie alcune semplici, ma fondamentali regole per proteggere i bambini dalle temperature elevate. "In presenza di caldo intenso, anche un'esposizione breve e non protetta può provocare disidratazione o colpo di calore nei bambini, specie nei primi anni di vita. È quindi fondamentale prestare attenzione, adottando semplici misure di buon senso per vivere l'estate in serenità e sicurezza", dice il presidente Sip, Rino Agostiniani.
Regole e consigli dell’Iss
L'Istituto di Sanità indica diverse regole preziose:
- Supervisione costante: non lasciare mai i bambini incustoditi vicino all'acqua, nemmeno per un attimo.
- Recinzioni: installare recinzioni a 4 lati con cancello auto-chiudente intorno alle piscine.
- Coperture: utilizzare teli per coprire le piscine quando non sono in uso.
- Svuotare vasche: dopo l'uso, svuotare sempre vasche da bagno, piscine gonfiabili, e altri contenitori d'acqua.
- Corsi di nuoto: iscrivere i bambini a corsi di nuoto per insegnare loro le basi della sicurezza in acqua.
- Giubbotti di salvataggio: utilizzare giubbotti di salvataggio quando necessario, soprattutto in acque libere o in presenza di bambini piccoli.
- Prudenza: insegnare ai bambini le regole di prudenza in acqua, come evitare di correre, tuffarsi senza controllo e trattenere il respiro troppo a lungo.
- Niente distrazioni: quando si sorveglia un bambino in acqua, evitare distrazioni come il cellulare.Conoscere il pericolo: Informare i bambini sui pericoli dell'acqua, come correnti e fondali sconosciuti.
- Pronto intervento: se si verifica un incidente, intervenire tempestivamente, chiamare i soccorsi e, se possibile, lanciare un oggetto galleggiante.
Test sul colore del costume: promossi il rosa e l’arancione neon
C'è anche un altro dettaglio, che soprattutto in mare e in condizioni di scarsa visibilità, può rivelarsi utile da conoscere: il colore del costume da bagno. Dopo una certa profondità dell'acqua, infatti, alcuni colori sono appena visibili. Alive Solutions, organizzazione americana che si impegna per la sicurezza in acqua, ha condotto due esperimenti – uno in piscina e uno nelle acque libere di un lago – per verificare quali siano i colori più indicati per i costumi.
Durante i test, sono stati buttati in acqua 14 capi di 14 tonalità diverse. Natalie Livingston, co-fondatrice e proprietaria di Alive Solutions e bagnina da più di 25 anni, ha dichiarato alla CNN: “L’acqua non è come guardare attraverso l’aria. Anche la più piccola agitazione superficiale, abbagliamento o movimento può causare la distorsione di oggetti e persone, aumentando o diminuendone la visibilità" molto rapidamente. In piscina promossi il rosa e l'arancione neon, molto più "efficienti" del nero e del blu. Assolutamente bocciati il bianco e l’azzurro. L’esperimento nelle acque basse di un lago (50 cm di profondità) ha invece dimostrato che i colori più visibili sono l’arancione, il giallo e il verde, il rosa neon non ha invece dato buone prestazioni. Nel complesso, hanno vinto i colori flou in tutte le circostanze.
E i braccioli? Meglio gilet e giubbotti galleggianti
Al posto dei classici braccioli e salvagente, che non sono dispositivi di sicurezza contro l'annegamento, prediligere i gilet e giubbotti galleggianti. Rammentando, infine, che nessun costume sgargiante e nessun dispositivo, può sostituirsi alla sorveglianza di un adulto.