Mercoledì 24 Aprile 2024

Morti per Covid, Italia da record. Perché il virus qui uccide di più

Pesa l’anzianità della popolazione. Il matematico Giovanni Sebastiani: "Ma i vaccini stanno riducendo la letalità"

Immaginate di spazzare via Toronto e Buenos Aires con tutti i loro abitanti. Le vittime ufficiali del Covid dall’inizio della pandemia sono state oltre 5,44 milioni in tutto il mondo. Un numero enorme, che però non riflette la realtà. Secondo gli statistici, il dato è sottostimato: i conteggi spesso non sono precisi e ogni nazione, per quanto riguarda il metodo, fa storia a sé. C’è solo un modo, seppur grossolano e con diversi limiti, per stimare il reale impatto del virus: calcolare le morti in eccesso. Si tratta di estrapolare il numero de decessi medi avvenuti nei cinque anni prima dello scoppio della pandemia e raffrontarlo al totale delle persone che hanno perso la vita a partire dal primo gennaio 2020. E le cifre, calcolate dal settimanale The Economist, tracciano tutto un altro quadro. Le persone che sul nostro pianeta hanno perso la vita a causa del Sars-Cov-2 sarebbero tra gli 11,72 e i 21,84 milioni. La stima più credibile, quella centrale, si aggira sui 18,72 milioni.

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L’Italia, per quanto riguarda questa triste classifica (il cui ultimo aggiornamento risale al 2 gennaio), dovrebbe rivedere il totale dei suoi morti di circa 40mila unità. A fronte degli oltre 137mila decessi ufficiali, la stima delle morti in eccesso parla di una forchetta di persone che hanno perso la vita tra le 172mila e le 190mila. La stima più credibile è 180mila. "Che ci sia stato un eccesso di mortalità legato al Covid – spiega Giovanni Sebastiani, matematico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ – è un dato di fatto. Ma dobbiamo comunque considerare che probabilmente ci sono state anche altre cause, come ad esempio chi è morto perché non ha ricevuto cure per altre patologie a causa della troppa pressione sugli ospedali, poichè solo il 75% dell’eccesso 2020 è dovuto al Covid".

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In ogni caso, secondo le statistiche elaborate dall’Economist, l’Italia ha avuto 300 morti in eccesso ogni 100mila abitanti, uno dei dati peggiori per quanto riguarda gli Stati occidentali. La Spagna è arrivata a 255, mentre il Portogallo a 240. Il Regno Unito ha toccato quota 213, mentre Francia e Germania si sono fermate rispettivamente a 136 e 133. Tradotto, significa che il nostro Paese è stato colpito più duramente dal Covid. Un’analisi che trova riscontro anche confrontando gli indici di letalità, ovvero la percentuale di persone che muoiono dopo essere state infettate dal virus. Per l’Italia si parla del 2%. La Germania è all’1,5%, la Spagna all’1,3%, mentre Francia e Regno Unito sono all’1,1%.

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I picchi degli eccessi, per quanto riguarda l’Italia, ricalcano esattamente le diverse ondate che abbiamo attraversato. Ma perché il Covid da noi ha avuto un impatto maggiore rispetto ad altri Paesi? Ovviamente non c’è un’unica spiegazione. La composizione della popolazione, tra le più anziane del mondo, ha contribuito. L’età media delle vittime del Covid nel nostro Paese, secondo l’ultimo report dell’Iss, è di 80 anni. Anche se il Giappone, una nazione anche più anziana della nostra, ha contenuto i contagi, con un eccesso di mortalità ogni 100mila abitanti che si è fermato ad appena 7. Ma il Sol Levante è un Paese più chiuso (per quanto riguarda gli ingressi di stranieri) del nostro e i suoi cittadini da sempre sono abituati a portare la mascherina. In ogni caso, i vaccini hanno smorzato la letalità del Covid. "Ho analizzato i dati di 24 Paesi della Ue relativi alla terza settimana di novembre 2021. I 13 Stati dove si registrava la mortalità più alta avevano tutti una copertura vaccinale inferiore al 65%, mentre negli 11 Stati con la mortalità più bassa, la copertura era – conclude Sebastiani – maggiore del 65%"

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