
Teoria sulla collisione tra Via Lattea e Andromeda
Roma, 3 giugno 2025 – Tra profezie e teorie catastrofiche sull’imminente fine del mondo, ci sarebbe poco da stare tranquilli, ma una nuova ricerca sullo scontro tra Via Lattea e Andromeda ribalta le previsioni: la catastrofica fusione tra le due galassie potrebbe non avvenire affatto. Scopriamo di più.
Una collisione inevitabile? Forse no
La tanto temuta collisione tra la Via Lattea e la galassia di Andromeda, prevista da tempo come inevitabile, potrebbe in realtà non verificarsi mai. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, secondo cui le probabilità dello scontro si sono dimezzate: oggi si parla di un 50% di possibilità nei prossimi 10 miliardi di anni. Una sorta di “testa o croce” cosmico, che allontana lo scenario apocalittico immaginato finora. “Le dichiarazioni sulla fine della nostra galassia sono state fortemente esagerate”, sostiene il team di ricercatori guidato dall’Università di Helsinki che ha condotto la ricerca.
‘Milkomeda’: la teoria sulla fusione delle galassie
Secondo le stime precedenti, la fusione tra la nostra galassia e Andromeda ,entrambe a spirale, sarebbe avvenuta entro 4-5 miliardi di anni, dando vita a una nuova galassia ellittica, già ribattezzata ‘Milkomeda’. Ma le ultime simulazioni, basate sui dati dei telescopi spaziali Hubble (NASA) e Gaia (ESA), ridisegnano il futuro cosmico. Gli scienziati hanno preso in considerazione nuovi fattori gravitazionali, come l’influenza della galassia del Triangolo (che spinge verso lo scontro) e della Grande Nube di Magellano (che lo rende meno probabile). Il risultato è un’incertezza radicale: potremmo assistere a una fusione oppure a un semplice passaggio ravvicinato tra le due galassie, senza alcuna collisione.
Non sarà un problema nostro
Anche se si tratta di una buona notizia per la stabilità della nostra galassia, per l’umanità cambia poco. Il Sole, infatti, ha già oltre 4,5 miliardi di anni e morirà tra altri 5 miliardi, diventando una gigante rossa che inghiottirà Mercurio, Venere e forse anche la Terra. E anche nel caso in cui il nostro pianeta sopravviva, sarà comunque un deserto incandescente, senza oceani né atmosfera. Insomma, comunque vada l’umanità non vivrà abbastanza per assistere a questo finale ‘spettacolare’. Dovremo accontentarci, si fa per dire, di vivere solo altri 5 miliardi di anni.