Brindisi, 25 maggio 2021 – La Virtus Segafredo Bologna ripete la strepitosa prestazione difensiva di gara 1 giocata soltanto quarantotto ore fa e sbanca nuovamente Brindisi 83-74 portandosi sul 2-0 nella semifinale scudetto contro la Happy Casa, che tra una settimana si sposterà in terra felsinea. Come detto a fare principalmente la differenza per i bianconeri, è stata la difesa che è stata in grado di proteggere magistralmente l’area, ma un ruolo chiave lo hanno giocato anche le prove maiuscole di Milos Teodosic, Marco Belinelli (16 punti a testa) e quelle di Giampaolo Ricci (15 punti e 11 rimbalzi) e Julian Gamble (10 punti e 5 rimbalzi), granitici sotto le plance. A Brindisi, che ancora una volta è incappata in una pessima serata al tiro (40% da due e 32% da tre), non sono invece bastate le prestazioni di Nick Perkins 15 punti e 6 rimbalzi), Derek Willis (12 punti, 8 rimbalzi e 4 stoppate date) e D’Angelo Harrison (16 punti) che però è vistosamente calato nel secondo tempo.
La cronaca
Avvio contraddistinto da parziali e contro parziali: al 6-0 bianconero tutto targato Belinelli, Brindisi risponde con un 8-0, ma l’ingresso in campo di Teodosic, permette a una Virtus già efficace difensivamente di mettersi in ritmo anche offensivamente e di chiudere il primo quarto a +1 (18-19). Sempre Teodosic in tandem con Hunter prova a griffare il mini-tentativo di fuga bolognese in apertura di seconda frazione (18-24). Brindisi è però pronta a reagire grazie ai 7 punti a testa di Perkins e Harrison che tengono i biancoblu a un solo punto di distacco all’intervallo lungo (38-39). Non paga, però, la Segafredo tenta lo strappo anche nella frazione grazie al contributo delle triple di Belinelli che mette la sua firma sul nuovo massimo vantaggio virtussino con 8 punti ravvicinati (49-60). I bianconeri pagano però caramente qualche eccessiva mancanza di lucidità che costa diverse palle perse ma soprattutto il -4 Happy Casa a 10’ dalla fine (56-60). Brindisi si riavvicina ma sistematicamente manca il colpo dell’aggancio. La Virtus non se lo fa ripetere e, grazie alla sostanza di Ricci e Gamble, tiene a distanza gli avversari che capitolano definitivamente sotto i colpi di Abass e ancora Ricci.
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