Venerdì 4 Ottobre 2024
LORENZO CASTELLANI
Politica

L’informazione. Un investimento per la democrazia

Il presidente Mattarella sottolinea l'importanza del pluralismo dell'informazione per la democrazia, criticando l'influenza politica sui media

Sergio Mattarella  Civitella per il 25 Aprile

Sergio Mattarella Civitella per il 25 Aprile

Roma, 26 aprile 2024 – Nel discorso del 25 aprile il presidente Mattarella si è soffermato sull’importanza del pluralismo, e il pluralismo dell’informazione è uno dei bastioni della democrazia liberale senza la quale questa non può esistere. Tale richiamo del Capo dello Stato appare anche più importante dell’infinita e spesso infruttuosa discussione sull’antifascismo che anima la politica italiana. La tutela del pluralismo è, infatti, centrale sia perché i cittadini possano maturare al meglio le loro posizioni politiche sia affinché il potere pubblico possa essere scrutinato dai mezzi di informazione.

Questo concetto è alla base di qualsiasi teoria liberale e anti-autoritaria del potere. Troppo spesso i partiti politici, quando sono al governo, sembrano dimenticarselo a favore di giochi di potere e smanie di controllo.

Sarebbe di certo malafede o faziosità politica credere che oggi in Italia ci sia un problema di democrazia, o di rischio autoritario, ma ciò non significa che spesso non ci siano cortocircuiti tra il potere politico e i media, con il primo che tenta oltre i limiti di influenzare i secondi o che asseconda politiche volte a lasciar morire gli organi di informazione.

Non curarsi del pluralismo dell’informazione è un errore, forse dettato dalla scarsa consapevolezza più che da pulsioni monocratiche. Qualsiasi governo di un paese democratico dovrebbe sostenere il pluralismo dell’informazione con le parole, i comportamenti e le risorse. Perché il pluralismo è libertà, come ha sottolineato il capo dello Stato. Mattarella conosce la crisi, di autorevolezza ed economica, che vive il mondo dell’informazione tradizionale. Ma una democrazia può sopravvivere senza intermediari dell’informazione che garantiscono pluralità? L’impatto delle piattaforme digitali suscita molti dubbi in merito, con dinamiche di segregazione in bolle più che di pluralità del dibattito, e per questo è forse meglio che il governo investa nel pluralismo e nella competenza di chi fa informazione. Ne guadagnerebbero la qualità del dibattito e il vigore della democrazia.