I soccorsi dopo l'incidente che ha coinvolto un minibus a Capri (Ansa)
Napoli, 28 gennaio 2022 - Sei le persone indagate per la morte dell'autista del bus che, il luglio scorso, precipitò sulla spiaggia di Marina Grande a Capri; nell'incidente stradale rimasero ferite 23 persone che si trovava a bordo del bus, per lo più turisti romani. Sei indagati per il decesso di Emanuele Melillo, l'autista 32enne morto il 22 luglio 2021 nel grave incidente stradale avvenuto a Capri, nella strada che porta a Marina Grande, nel quale ci sono stati anche 23 feriti. Capri, minibus di linea precipita su uno stabilimento: morto l'autista, 23 feriti Capri, minibus precipitato: la vittima è Emanuele Melillo Si tratta di quattro funzionari responsabili dei dipartimenti viabilità della Città metropolitana di Napoli, dell'amministratore di Atc, la società di trasporto caprese, e di un medico. Nei loro confronti vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di disastro colposo, omicidio stradale e lesioni stradali multiple. Il prossimo 24 febbraio verrà conferito l'incarico a un consulente della procura di Napoli e così si potrà dare inizio all'incidente probatorio, con accertamenti irripetibili sul bus prelevato grazie a una potente gru dal luogo dell'incidente e sinora custodito in un capannone industriale. Capri incidente: difficile la rimozione del minibus
La morte di Melillo, che aveva un figlio di un anno e che era alla guida del bus, è avvenuta a distanza di circa mezz'ora dall'incidente, quando i soccorsi stavano predisponendo il suo trasferimento in ospedale e dopo massaggi cardiaci e uso di un defibrillatore. La Procura di Napoli aveva subito aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo. Capri, aperto il fascicolo per disastro colposo: domani l'autopsia sull'autista deceduto A coordinare l'attività, il sostituto procuratore Maurizio De Marco e il fascicolo è stato assegnato alla sezione “Lavoro e Colpe Professionali”, coordinata dall'aggiunto Simona Di Monte. L'autopsia escluse che Melillo fosse stato colto da malore. Oggi l'inchiesta ha degli indagati con nomi e cognomi: si tratta di accertare eventuali responsabilità.