Sabato 12 Ottobre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Liliana Resinovich ultime notizie, il giallo di Trieste a un bivio: "Non finisce qui"

Per i consulenti della procura la 63enne è morta soffocata, a 48-60 ore dal ritrovamento. Ma un legale che assiste il fratello: "Chiederemo nuovi accertamenti. Possibile anche la riesumazione"

Trieste, 31 ottobre 2022 - Liliana Resinovich: il giallo di Trieste è a un bivio. Con le ultime notizie una domanda: chiusura delle indagini e suicidio come unica conclusione possibile o nuovi accertamenti per togliere anche l’ultimo dubbio che possa trattarsi invece di un omicidio? Su tutto, e dopo ormai 11 mesi, resta una domanda senza risposta, un buco di 20 giorni. Lilly, 63 anni, è sparita il 14 dicembre ed è stata ritrovata morta il 5 gennaio in un boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, a nemmeno due chilometri dalla casa che divideva con il marito Sebastiano Visintin. Ma come e dove ha passato tutto quel tempo?

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Il mistero dei 20 giorni

"Il decesso della donna può farsi risalire, in base agli elementi disponibili, ragionevolmente a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso", c’è scritto nella consulenza medico legale "recentemente depositata", come ha scritto ieri il procuratore capo Antonio De Nicolo, che ne ha dato notizia. Ancora: "Morte asfittica tipo spazio confinato... Il cadavere non presenta evidenti lesioni traumatiche possibili causa o concausa di morte".

Il giallo a un bivio

Anticipa il procuratore: "Questo ufficio valuterà ora, all’esito della ragionata disamina complessiva di tutte le risultanze dell’indagine (...) se le indagini preliminari possano dirsi completate o se invece siano opportune ulteriori attività onde non lasciare nulla d’intentato per fare piena luce sull’episodio". Poi De Nicolo affronta un lungo ragionamento su riforma penale e carenza di organico, che peseranno sulla decisione.

"Riesumazione? Possibile"

Però Federica Obizzi, avvocato nel team dei professionisti che assiste Sergio Resinovich, fratello di Lilly, non indietreggia di un passo. "Non finisce qui - è certa. La riesumazione del cadavere? La considero una possibilità, potremmo chiederla. Appena avremo tutte le carte, faremo una valutazione con i nostri periti. In questo momento ci mancano davvero molti dati. Per dire, non sappiamo nulla del sopralluogo che è stato fatto all’inizio". Una cosa su tutte, ragiona l’avvocato, lascia perplessi: "La grande discrepanza tra il momento della scomparsa e il momento della morte presunta. Questa è davvero la cosa più assurda e inspiegabile".

"Stava cambiando vita"

"I dati – aggiunge poi – vanno letti in maniera completa. Bisogna ricordarsi della situazione di vita in cui si trovava Liliana, del cambiamento che stava per avvenire, visto che aveva deciso di andare via da casa. Devono essere valutate tante cose. Non si può dimenticare quello che stava succedendo nella sua vita".

"Non finisce qui"

Ma quali saranno le prossime mosse del team che assiste Sergio Resinovich? "Adesso abbiamo una visione unilaterale, quella della procura dei suoi consulenti – rimette in fila il legale –. Dobbiamo ancora entrare in campo noi con i nostri esperti. Ci prepariamo a fare nuovi accertamenti. Partiremo dal sopralluogo iniziale. Non finisce qui. Non può e non deve finire qui".

Il giallo dei telefonini e della fede

Il cadavere di Lilly era stato trovato chiuso in 2 sacchi da spazzatura, la testa infilata in due buste di plastica, un cordino a chiuderle, il corpo in posizione fetale. Per il fratello e gli amici un 'suicidio inscenato'. Ma lei, hanno sempre ripetuto, non si sarebbe mai tolta la vita. E l'ha dichiarato fin dall'inizio anche Claudio Sterpin, l'82enne che sostiene: era pronta a lasciare il marito per me. Lilly non aveva con sé i due telefonini, ritrovati poi a casa come la fede nuziale. Per Fulvio Covalero, che aveva conosicuto Lilly da ragazza, esiste una terza via: lo scompenso cardiaco acuto che ha ucciso la 63enne - così ha stabilito l'autopsia - sarebbe stato provocato da una discussione violenta. Quindi il cadavere di Liliana sarebbe stato portato nel bosco. 

Liliana Resinovich: il giallo a un bivio
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