Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, dal rinnovo a Spalletti: tutte le grane di Insigne

Persiste la distanza tra il club partenopeo e il capitano, che al Franchi ha anche discusso con il tecnico toscano

Lorenzo Insigne (Ansa)

Lorenzo Insigne (Ansa)

Napoli, 5 ottobre 2021 - Le 7 vittorie su altrettante partite in campionato, la vetta della classifica sempre più salda e una squadra che dimostra di sapersi imporre in ogni modo: il Napoli al momento non lascia alcun grattacapo né ai tifosi né agli addetti ai lavori. A rompere un po' l'armonia ci ha pensato Lorenzo Insigne, che al Franchi ha vissuto un pomeriggio non proprio sereno e non solo per il rigore (e successivo tap-in) fallito.

Falso allarme sul rinnovo

Sarà proprio la casa della Fiorentina a regalare spesso vibrazioni negative al capitano, che in quell'impianto nel 2014 subì l'infortunio più grave della sua carriera. Da allora il numero 24 ha tuttavia 'fatto pace' con i viola, spesso castigati dalle magie di uno dei prossimi parametri zero più ambiti sul mercato: sempre ammesso che prima del prossimo giugno non arrivi il tanto agognato rinnovo. Le ultime indiscrezioni in tal senso spingevano verso il lieto fine: questo almeno era lo scenario fino ai giorni scorsi, quando la distanza tra le parti si è dilatata ancora. Colpa del perdurante gap tra domanda e offerta che neanche il clima disteso degli ultimi summit tra Aurelio De Laurentiis e Vincenzo Pisacane (l'agente di Insigne) è riuscito a limare. Anzi, a proposito di cifre il patron è stato fin troppo chiaro, ribadendo l'intenzione di abbattere il monte ingaggi fino a portarlo a un massimo di 75 milioni: tutti dunque (compresi i big della rosa) dovranno fare qualche sacrificio. L'altra campana, quella del capitano, suona una musica diversa, ossia il timore di essere l'unico a ritrovarsi eventualmente con un contratto troppo 'povero' rispetto al valore del giocatore, che comunque ha confermato di non essersi accordato con nessun altro club. Almeno finora.

Screzio già archiviato?

Le sirene della Premier League però esistono e sicuramente i leggeri attriti avuti con Luciano Spalletti al momento della sostituzione di domenica non fanno pendere l'ago della bilancia sull'ottimismo. Un ruolo cruciale, oltre ai rapporti con il tecnico (lo screzio del Franchi sembra già superato), potrebbero farlo i risultati. Uno scudetto cucito sul petto potrebbe ridare nuova linfa al rapporto oppure tracciare il percorso opposto, ossia il canto del cigno per Insigne e molti altri pezzi grossi della rosa. Intanto il 'ragionier' De Laurentiis continua a mantenere un insolito - visto il personaggio - basso profilo, insistendo nel fissare nel ritorno in Champions League il vero obiettivo del suo Napoli, che oggi sta dimostrando di poter ambire a qualcosa di più.

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