Mercoledì 24 Aprile 2024

Perché i gatti vichinghi erano così grossi?

L'evoluzione del felino delle foreste divenuto gatto domestico. La risposta è nel tipo di alimentazione

Un esemplare contemporaneo di gatto delle foreste norvegesi

Un esemplare contemporaneo di gatto delle foreste norvegesi

È un fatto acquisito che nel corso del tempo gli animali addomesticati riducono le loro dimensioni rispetto a quando vivevano allo stato selvaggio. Una nuova ricerca scientifica svela però una curiosa controtendenza: il gatto delle foreste norvegesi, conosciuto anche come gatto dei vichinghi, sarebbe diventato sensibilmente più grosso dopo essere stato adottato dagli umani. La ragione è ancora tutta da scoprire. CENTINAIA DI SCHELETRI DI GATTO Lo studio, guidato da Julie Bitz-Thorsen della University of Tromso e pubblicato sul Danish Journal of Archaeology, nasce dall'analisi di centinaia di scheletri di gatto rinvenuti in Danimarca. Alla fine di un lavoro certosino, sono stati catalogati esemplari che andavano dalla tarda età del Bronzo fino al XVII secolo d.C., comprendendo un arco temporale di oltre duemila anni. GATTI DEL 16% PIÙ GROSSI A questo punto i ricercatori hanno tenuto conto del fatto che le prime testimonianze di addomesticamento del gatto norvegese risalgono al 200 d.C. e che fra l'850 e il 1050 d.C. la sua presenza in casa era ormai diffusissima. Con sorpresa degli scienziati, è risultato evidente che gli scheletri del felino di quel periodo storico erano in media del 16% più grandi rispetto a quelli dei secoli precedenti. Una percentuale non solo in controtendenza, ma anche consistente: per fare un paragone, mediamente i cani si sono rimpiccioliti del 25% in seguito all'addomesticamento. COME MAI È SUCCESSO? L'ipotesi di Julie Bitz-Thorsen e colleghi è che alla base dell'aumento di dimensioni ci fosse un'alimentazione migliore, ma al momento non è possibile trovare conferme solide: occorrerà effettuare una serie di analisi del DNA alla ricerca di tracce nelle ossa che testimonino un cambiamento della dieta. In ogni caso, ora l'archivio degli scheletri di gatto dei vichinghi esiste ed è organizzato con criterio, dunque si spalancano molte porte per gli archeozoologi intenzionati ad approfondire la questione. OK I GATTI DANESI, MA GLI ALTRI? Bisogna però tenere conto di un aspetto: la University of Tromso ha catalogato solo gli scheletri di gatti rivenuti in Danimarca. Occorrono lavori simili per capire se la crescita delle dimensioni del gatto delle foreste norvegesi è un fatto estendibile a tutti i paesi scandinavi, dunque a tutte le popolazioni vichinghe, oppure no. In linea ipotetica dovrebbe essere così, ma la scienza ha bisogno di dati più accurati e di conseguenza per il momento non si può generalizzare. Leggi anche: - Record di velocità in natura? Le mandibole di formica - Le rane di città sono più sexy - James Bond è un alcolizzato, lo dice la scienza