Sabato 5 Luglio 2025
LORENZO BIANCHI
Esteri

Iran, ora il regime è più debole. A Teheran riparte la protesta. E i giovani scavalcano la censura

C’è chi festeggia per i raid e pubblica le foto che il governo tenta di bloccare. Critici anche gli imprenditori: “Ha consumato la ricchezza e isolato il Paese”

Iran, ora il regime è più debole. A Teheran riparte la protesta. E i giovani scavalcano la censura

Roma, 15 giugno 2025 – Sui social spopolano in questi giorni i video di festeggiamenti girati dai sostenitori di un Iran alternativo. Sono sequenze che si contrappongono a quelle ufficiali, le immagini dell’ayatollah Ali Khamenei che da un luogo segreto, forse la sua città natale Mashad, annuncia alla Tv di Stato: "Le forze armate della Repubblica Islamica agiranno con potenza e toglieranno a Israele ogni speranza. Non la farà franca con questo crimine".

I giovani oppositori della teocrazia invece riescono ad aggirare le barriere della censura e mostrano la caduta dei lussuosi palazzi dei pasdaran colpiti nella periferia settentrionale di Teheran, la parte della città nella quale abitano i benestanti. Sfidando il divieto di manifestare imposto alla popolazione, gli studenti della illustre Sharif University della capitale sono scesi in piazza e sono riusciti a mettere in fuga gli agenti del regime. Lo slogan dilagante è stato: "Gente, le strade ora sono nelle nostre mani! Gli agenti sono tutti fuggiti. Venite in strada così possiamo distruggerli!". Il regime teocratico aveva tentato di premunirsi inviando ai giornalisti un sms che invitava a non pubblicare notizie, video o foto dell’attacco israeliano. Il ministero delle Comunicazioni ha imposto restrizioni temporanee all’uso di internet in tutto il Paese. "Questo regime non ha mai condiviso il dolore del popolo. Ne ha solo tratto profitto", dicono i ragazzi e le ragazze iraniane. La nuova generazione non intende manifestare a sostegno di Gaza come invece vorrebbe il regime, perché sa che la Striscia è ancora nelle mani di Hamas.

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Nei giorni delle proteste del movimento "Donna, Vita, Libertà" gli studenti dell’Università e delle scuole medie scrivevano sui muri dei palazzi e gridavano per le strade: "Sepahi, basiji, Hamas, siete voi il nostro Isis" e "Il nostro regime islamico è come l’Isis, è come Hamas, come Hezbollah e per questo deve essere abbattuto".

Anche il settore imprenditoriale del Paese, a partire da quello commerciale e degli autotrasportatori (i bazari, un tempo molto vicini al regime) lancia critiche forti e aperte nei confronti degli ayatollah, sostenendo che le "cricche" dei fanatici militanti di Gaza, così come gli altri "proxi" di Teheran, come gli Hezbollah libanesi, sono pozzi senza fondo che hanno consumato la ricchezza iraniana e che hanno prodotto il suo isolamento internazionale. La teocrazia investe somme cospicue nelle spese militari. Di recente il Ministro della Difesa Aziz Nasirzadeh ha dichiarato alla tv di stato Irib che "l’ultimo successo dell’Iran nel campo della difesa è il missile balistico Ghassem Basir a propellente solido, un vettore che ha una gittata di almeno 1.200 chilometri". "Se veniamo attaccati – ha detto – e ci viene dichiarata una guerra, risponderemo con la forza".

Nel febbraio del 2025 l’Iran si è dotato di navi porta-droni che assomigliano molto a portaerei. La prima è stata la Shahid Bagheri, un mercantile in grado di operare anche lontano dalle coste del Paese. L’imbarcazione potrà trasportare diversi squadroni di velivoli senza pilota, elicotteri e missili da crociera. La pista di decollo è lunga 180 metri e si trova sulla tolda del natante che era adibito al commercio. La nave ha un’autonomia di 22 mila miglia nautiche.