Mercoledì 16 Luglio 2025
ALEX LUNG
Esteri

Perché Iron Dome è stato ‘bucato’ dai razzi iraniani: tutte le falle dello scudo di Israele

Lo Stato ebraico vanta uno dei sistemi più efficaci, ma non per questo perfetto. Il 25% dei missili partiti da Teheran hanno colpito il suolo

Perché Iron Dome è stato ‘bucato’ dai razzi iraniani: tutte le falle dello scudo di Israele

Tel Aviv, 14 giugno 2025 - Nella notte circa duecento missili iraniani hanno sorvolato Israele: stando alle fonti dell'Idf, circa il 25% di loro ha colpito, perlopiù in aree disabitate e di campagna. È successo "secondo protocollo", ovvero l'esercito dello Stato ebraico aveva calcolato la possibilità che ciò potesse avvenire.

Ma quindi, come mai l'Iron Dome, uno dei sistemi di difesa aerea più efficienti al mondo, è stato 'bucato' dai missili iraniani? Per comprendere la ragione, è innanzitutto necessario capire come funzioni il meccanismo.

Iron Dome intercetta un proiettile iraniano sopra Nablus
Iron Dome intercetta un proiettile iraniano sopra Nablus

Come ricostruisce il New York Times, nel giro di una manciata di secondi i satelliti a funzione dell'Iron Dome devono rilevare la 'firma termica' emessa da un razzo: in quel momento cercheranno di calcolare l'esatta traiettoria e dunque il punto dove potrebbe andare a colpire, così da distruggerlo. 

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Il punto è che si tratta di un'operazione piuttosto complessa già per un solo missile, che diventa quasi ingestibile quando è in corso un vero e proprio attacco. Infatti, i satelliti riescono a tracciare solo un numero limitato di razzi per volta. Spesso, è necessario che il sistema venga 'concentrato' su quei missili che si ritiene possano colpire target sensibili, come centri militari di prima importanza e zone residenziali.

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L'Iron Dome non è quindi sufficiente, e il governo israeliano ha finanziato la realizzazione di sistemi ancora più complessi, destinando il primo principalmente ai missili a corto raggio. Nel caso di utilizzo di dispositivi a medio o lungo raggio - come quelli impiegati ieri dalle forze iraniane - subentrano gli intercettatori Arrow-3, che operano nello spazio, dove questi missili trascorrono la maggior parte del loro tragitto.

Sia l’intercettore sia il missile nemico rilasciano i propulsori che li hanno portati nello spazio. Restano solo due piccoli veicoli, che si precipitano uno verso l’altro, con l’intercettore che cerca di impattare per distruggere la testata. Per centrare il bersaglio, trasporta sensori per tracciare il missile nemico e propulsori per correggere la rotta, ma il tempo per 'aggiustarsi' equivale a una manciata di secondi. Neanche questo sistema è perfetto: può infatti confondersi 'mirando' ai detriti dei propulsori invece che alla testata vera e propria.

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Mentre conosciamo la percentuale di successo di Iron Dome, i governi non sono soliti comunicare l'efficacia delle intercettazioni nello spazio.

Oggi la reazione iraniana in Israele ha causato vittime e feriti. Il conflitto sembra destinato a durare: Tel Aviv ha ripreso i raid contro l'Iran e ha annunciato che ora è questo il fronte primario delle operazioni militari che si protraggono ormai dall'ottobre di due anni fa.