Martedì 12 Agosto 2025
REDAZIONE ESTERI

Katz: “In Cisgiordania costruiremo lo Stato ebraico”. Berlino: “Valutiamo stop alla fornitura di armi a Israele”

Raffica di raid israeliani, almeno 16  vittime dall’alba. Hamas ha rifiutato il piano americano per un cessate il fuoco. Il ministro della Difesa di Tel Aviv: “I 22 insediamenti ebraici in Cisgiordania chiaro messaggio a Macron”. Ben Gvir: “È ora di entrare nella Striscia con tutta la forza necessaria”. Onu: maxi saccheggio di forniture umanitarie a Gaza

Katz: “In Cisgiordania costruiremo lo Stato ebraico”. Berlino: “Valutiamo stop alla fornitura di armi a Israele”

Roma, 30 maggio 2025 – Si allontana la tregua tra Israele e Hamas su Gaza. Il piano dell’inviato Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff non sembra sufficiente per un cessate il fuoco. Se il premier israeliano Netanyahu ha dato parere favorevole alla proposta americana, Hamas ha sollevato diversi dubbi, incentrati soprattutto su cosa potrà succedere se al termine dei 60 giorni di tregua prevista i negoziati non dovessero avere buon esito. E oggi arrivano le dure parole del ministro della Sicurezza Nazionale di Tel Aviv, Ben Gvir che ritiene sia giunta l’”ora di entrare nella Striscia con tutta la forza necessaria”. Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Katz, visitando Sa-Nur, ha detto: “In Cisgiordania costruiremo lo Stato ebraico”. L’approvazione per costruire 22 insediamenti ebraici nell’area “è un chiaro messaggio a Macron e ai suoi amici”. Sale drammaticamente, intanto, la conta dei morti a Gaza: secondo Al-Jazeera almeno 16 persone sono rimaste uccise oggi, dall’alba, nei raid israeliani. 

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Tank israeliani posizionati al confine tra Israele e Gaza (Ansa)

Le notizie in diretta

19:03
Onu: maxi saccheggio di forniture a Gaza

L'Onu ha denunciato che un gruppo armato ha saccheggiato oggi grandi quantità di forniture mediche a Gaza. Il portavoce: "Oggi, un gruppo di individui armati ha fatto irruzione nei magazzini di un ospedale da campo a Deir el-Balah, saccheggiando grandi quantità di attrezzature mediche, forniture, medicinali e integratori alimentari destinati ai bambini malnutriti", ha detto Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. 
 

18:50
Trump: "Annuncio cessate il fuoco nei prossimi giorni, forse già nelle prossime ore"

Un accordo fra Israele e Hamas sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è vicino e potrebbe essere annunciato nei prossimi giorni, forse già nelle prossime ore: lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca.  "Sono molto vicini a un accordo su Gaza e vi faremo sapere nel corso della giornata o forse domani", ha concluso. 
 

18:29
Israele contro Macron: "Fa crociata contro lo stato ebraico"

Israele ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron di aver intrapreso una "crociata contro lo Stato ebraico", dopo aver chiesto ai Paesi europei di inasprire la loro posizione nei confronti di Israele se la situazione umanitaria a Gaza non fosse migliorata. "Non esiste alcun blocco umanitario. Questa è una palese menzogna", ha dichiarato il Ministero degli Esteri israeliano in una nota. Mentre il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha scritto su X: "Fa il gioco del terrorismo islamico. Le sue adulazioni verso Hamas non si limiteranno a un semplice schiaffo mentre scende dall'aereo". 
 

18:03
Idf: trovati esplosivi all'interno di sacchi dell'Onu

Le forze israeliane hanno denunciato di aver trovato degli esplosivi smaltiti all'interno di sacchi dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), in un edificio che in precedenza era utilizzato come scuola nel quartiere di Shejaiya della città di Gaza, nel nord della Striscia.
 

15:28
Ministro Esteri tedesco: "Valutiamo stop armi a Israele"

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dichiarato in un'intervista al Sueddeutsche Zeitung che Berlino potrebbe decidere di non inviare più  armi ad Israele. "Israele riceve armi dalla Germania. È sempre stato così. Israele è esposto a gravi minacce alla sua sicurezza ed esistenza: anche dagli Houthi, Hezbollah, Iran. E deve essere in grado di difendersi, anche con sistemi d'arma tedeschi. Un'altra questione è se quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza sia compatibile con il diritto internazionale. Stiamo esaminando la questione e sulla base di questa valutazione, autorizzeremo nel caso ulteriori consegne di armi".
 

12:01
Katz: "Costruiremo Stato ebraico in Cisgiordania"

''Costruiremo lo Stato ebraico israeliano in Cisgiordania''. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz visitando Sa-Nur, nel nord della Cisgiordania, uno dei 22 insediamenti approvati dal Gabinetto di Sicurezza di Israele. Si tratta del più grande numero di insediamenti autorizzati negli ultimi 30 anni.  L'approvazione, aggiunge Katz, è "un momento storico" e un "chiaro messaggio a Macron e ai suoi amici". Conclude il ministro di Tel Aviv: ''Israele prospererà e fiorirà''.

11:52
Shin Bet: allarme violenza nella comunità araba

L'aumento della criminalità nella comunità palestinese con cittadinanza israeliana potrebbe portare a un'escalation delle violenze. E' il monito lanciato dall’agenzia di sicurezza interna israeliana Shin Bet al governo di Tel Aviv secondo quanto riportato dall'emittente israeliana "Kan". "L'aumento della criminalità all'interno della comunità araba sta raggiungendo il livello di minaccia alla sicurezza che mette in pericolo il regime democratico, e questo richiede un maggiore coinvolgimento dello Shin Bet", ha affermato la stessa fonte, secondo cui l'eventuale escalation sarebbe di gran lunga peggiore delle rivolte che hanno travolto città miste sullo sfondo dell'offensiva di Gaza del 2021. Alcuni funzionari dello Shin Bet avrebbero inoltre esortato la classe politica a considerare la proliferazione di armi illegali nella comunità palestinese con cittadinanza israeliana come una minaccia alla sicurezza nazionale che deve essere affrontata immediatamente.

09:44
Macron: "Necessità politica riconoscere la Palestina"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato, in una conferenza stampa a Singapore, che il riconoscimento di uno Stato palestinese non è "solo un obbligo morale, ma anche una necessità politica". Durante la sua partecipazione a una conferenza internazionale sulla sicurezza nella nazione asiatica, il presidente francese ha sottolineato che l'Europa deve "rafforzare la sua posizione collettiva" nei confronti di Israele "se non fornirà una risposta adeguata alla situazione nelle prossime ore e nei prossimi giorni" nella Striscia di Gaza.

Katz: “In Cisgiordania costruiremo lo Stato ebraico”. Berlino: “Valutiamo stop alla fornitura di armi a Israele”
09:43
I dubbi di Hamas sul piano

Hamas ha rigettato la proposta di Witkoff. Fonti vicine al movimento palestinese affermano che il nuovo piano rappresenterebbe un passo indietro rispetto alla versione precedente, che includeva un impegno americano per negoziati su un cessate il fuoco permanente. Il piano aggiornato prevederebbe una tregua di 60 giorni, estendibile a 70, con il rilascio nella prima settimana di cinque ostaggi vivi e nove salme in cambio di detenuti palestinesi. Nella seconda settimana si ripeterebbe uno scambio con lo stesso numero di ostaggi vivi e deceduti. Hamas, secondo le stesse fonti, avrebbe precedentemente accettato due scambi, ma distribuiti nella prima e nell'ultima settimana della tregua. Il dirigente del politburo di Hamas, Bassem Naim, ha definito la nuova proposta "la continuazione di uccisioni e carestia", aggiungendo che "non risponde ad alcuna delle richieste del nostro popolo, a cominciare dalla fine della guerra". Tuttavia, ha precisato che la leadership del movimento sta esaminando la proposta "con pieno senso di responsabilità nazionale".

08:42
Media: 20 feriti da forze Israele sulla via per centro aiuti umanitari

Venti persone sono rimaste ferite dal fuoco delle Forze di difesa israeliane mentre cercavano di raggiungere il sito di distribuzione degli aiuti umanitari gestito dall'ente statunitense Gaza Humanitarian Foundation (Gfh) a sud del Corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia. Lo riferisce l'emittente panaraba satellitare di proprietà qatariota "Al Jazeera", citando fonti mediche. La Ghf è un ente che lavora con aziende private di sicurezza e logistica statunitensi, come UG Solutions e Safe Reach Solutions, che si occupa della distribuzione degli aiuti a Gaza in base al nuovo meccanismo sostenuto da Usa e Israele.

08:21
Unrwa: in magazzino Giordania scorte per 200mila persone

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) afferma su X che nel suo magazzino di Amman (Giordania), "a sole tre ore di auto da Gaza", ci sono "scorte sufficienti per dare sostentamento a oltre 200.000 persone per un mese intero". "Farina, pacchi alimentari, kit igienici, coperte e forniture mediche sono pronti per essere consegnati - si legge nel messaggio -. Gaza ha bisogno di aiuti su larga scala: è necessario consentire un flusso di rifornimenti senza ostacoli e senza interruzioni".

07:50
Il monito di Ben Gvir

Il ministro di estrema destra della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha affermato che è "ora di entrare nella Striscia di Gaza con tutta la forza necessaria", dopo le riserve espresse da Hamas in merito alla nuova proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti. "Signor primo ministro, dopo che Hamas ha nuovamente respinto l'accordo proposto, non ci sono più scuse... Abbiamo già perso troppe opportunità. È ora di entrare con tutta la forza necessaria, senza battere ciglio, per distruggere e uccidere completamente Hamas" nella Striscia di Gaza, ha scritto Gvir su X.