Mercoledì 24 Aprile 2024

Come funziona il mercato libero dell'energia: ecco a cosa fare attenzione

Dal 10 gennaio il servizio di maggior tutela va in pensione: anche quei 7 milioni di italiani che non lo hanno ancora fatto dovranno districarsi nel mercato libero. Ma Arera ci viene in aiuto

Nonostante il recente calo del prezzo del gas, che martedì quotava alla Borsa di Amsterdam 72,6 euro a megawattora, le bollette di dicembre per il mercato tutelato aumentano del 23,3%. Se nei prossimi mesi le tariffe diminuiranno si vedrà. Quello che è sicuro è che diventa sempre più importante capire come funziona il mercato libero, che manderà in pensione il servizio di maggior tutela il 10 gennaio 2024.

Da quella data, insomma, anche quei 7 milioni di italiani, il 36% delle utenze, che non lo hanno ancora fatto, dovranno passare al mercato libero. Tuttavia, districarsi nel mercato libero non è per niente facile. Fortunatamente ci viene in aiuto Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ha realizzato il Portale Offerte, un comparatore online gratuito che consente di trovare il contratto più vantaggioso per le proprie esigenze per le forniture di gas e luce. Prima di vedere come funziona è però importante cosa entra in bolletta e quali sono le componenti a cui occorre prestare attenzione. Arera stabilisce le tariffe per il servizio di maggior tutela per i costi della materia energia, ma definisce anche alcuni costi fissi che valgono per tutti. Partiamo dalle tariffe del servizio di tutela. Innanzitutto i costi della bolletta sono ripartiti per prezzo della materia energia, spese per trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema e imposte, che comprendono Iva e accise (in gran parte queste voci sono state sterilizzate dai ripetuti interventi del governo Draghi e poi Meloni).

Caro bollette
Caro bollette

Nel mercato libero, al netto di sconti e promozioni, l'unica componente che cambia da offerta a offerta è tutto ciò che riguarda la Materia Energia: trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema e imposte sono infatti uguali per tutti i fornitori e sono definiti in base alle tariffe fissate da Arera. In secondo luogo, possiamo distinguere tra costi fissi e costi variabili per ogni kWh di energia consumato. I primi comprendono un costo annuo per la materia energia e il trasporto e gestione del contatore, più una quota potenza per kWatt impegnato per il proprio contatore. Per la classica utenza da 3 kW, ad esempio, questo valore va moltiplicato per tre e restituisce un costo fisso annuale di 60,84 euro, da sommare alle altre due componenti. Concentriamoci sulla materia energia.

Le voci sono le seguenti:

Costi variabili euro/kWh: PE, prezzo energia: è il prezzo netto dell'energia che si consuma e che può variare in base alla fascia oraria. Le offerte del mercato libero si riferiscono a questa componente sotto il nome Materia Energia; PD, prezzo dispacciamento: il costo per l'immissione in rete dell'energia prelevata dall'utente; PPE, Prezzo Perequazione Energia: un parametro che può essere positivo o negativo a seconda del trimestre per il servizio di maggiore tutela e che di norma non compare nelle offerte di mercato libero.

Costi fissi: PCV, prezzo commercializzazione vendita: è il costo fisso commerciale dell’offerta. È una delle componenti a cui bisogna prestare più attenzione; DispBT: serve a compensare la differenza tra gli importi versati tramite la componente Commercializzazione (PCV) e i costi di gestione commerciale riconosciuti alle imprese di vendita in regime di tutela. Ha un valore negativo: va sottratto ai costi fissi. Queste sono tutte le voci del costo Materia Energia presenti per il servizio di maggior tutela, ma nelle offerte di mercato libero ci possono essere ulteriori costi applicati dal fornitore. Come detto, Arera ha predisposto un utilissimo comparatore per trovare l'offerta di mercato libero più adatta alle proprie esigenze. Affinché la comparazione tra offerte sia utile, è importante avere sotto mano i dati relativi ai propri consumi annui, in termini di kWh annuali nelle varie fasce orarie, F1, F2 ed F3. La scheda dei risultati del portale di Arera offre molte informazioni utili. È infatti possibile visualizzare il dettaglio delle voci incluse in ogni componente di spesa, in particolare per la Materia prima energia che è quella che cambia da fornitore a fornitore. Da qui è facile evidenziare tutti i costi aggiuntivi rispetto a quelli specificati da Arera. Ma se il comparatore Arera è utile, occorre anche fare qualche calcolo in base ai dati indicati nelle condizioni tecniche-economiche e le condizioni generali di contratto delle offerte selezionate sul portale. L'importante è andare a considerare tutti i costi indicati, fissi e variabili e determinare un costo al kWh medio che possa essere confrontato con quello che si paga abitualmente. Il modo per farlo è quello di moltiplicare i costi variabili al kWh per i propri consumi annuali, sommare quindi tutti i costi fissi e dividere per il numero totale di kWh consumati in un anno. 

Ma conviene cambiare fornitore? Ci sono un po’ di lungaggini burocratiche, ma nel complesso piuttosto agevole. Innanzitutto, nel mercato libero è gratuito. Non esistono inoltre penali quando si lascia il vecchio fornitore. Non c’è poi nessuna interruzione delle forniture di energia elettrica o del gas e non bisogna cambiare contatore. Come detto, il costo del cambio gestore è gratuito nel caso in cui si passi ad un fornitore del mercato libero, ma a patto che sia il primo cambio negli ultimi 12 mesi, mentre il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è sempre gratis. Per quanto riguarda le tempistiche, queste sono stabilite da apposite leggi che indicano il termine per il recesso dal vecchio contratto. Si tratta del "preavviso" e coincide con il tempo massimo nel quale deve avvenire il recesso. Per i clienti domestici è un mese a partire dal primo giorno del mese successivo alla comunicazione al vecchio gestore.

 

 

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