Giovedì 25 Aprile 2024

Previsioni meteo, maltempo e neve in pianura. Le certezze e le incognite

Annunciata nuova neve in città, in particolare tra martedì e mercoledì: ma le previsioni sono ancora incerte. Comunque sarà maltempo (e farà freddo) Abruzzo, valanga a Campo Felice. Trovati morti due sciatori

Prrevisioni meteo, nuovo maltempo, nuova neve (foto Dire)

Prrevisioni meteo, nuovo maltempo, nuova neve (foto Dire)

Milano, 4 febbraio 2018 - Le previsioni meteo della settimana? Ancora maltempo e ancora neve (anche in pianura, forse). Intanto una tregua, che sarà però molto breve. La perturbazione che sabato ha interessato le regioni centro meridionali ed il Nord Est - spiega il Centro Epson Meteo - ha abbandonato il nostro Paese. Sull'Italia, nelle prossime ore - affermano i meteorologi - osserveremo anche un temporaneo rialzo della pressione, che su molte regioni favorirà un miglioramento del tempo. Al Nord Ovest un moderato afflusso di aria più umida potrà invece essere accompagnato, specialmente tra questa sera e la giornata di domani, da qualche pioggia e da deboli nevicate fino a quote collinari localmente fino in pianura in Piemonte.

NEVE AL NORDO OVEST, I DETTAGLI - Le nevicate più significative interesseranno diffusamente l'Appennino ligure e il Cuneese dove nell'arco di lunedì saranno possibili accumuli dai 5 centimetri a punte nelle Alpi Marittime e Liguri intorno ai 20 cm. Neve fino ai fondovalle con accumuli più contenuti, fino 5-10 cm, nelle altre Alpi piemontesi e in quelle di confine della Valle d'Aosta. Quantitativi più scarsi invece su fondovalle valdostano, Appennino piacentino e nordovest della Lombardia. Su Astigiano e Torinese la neve potrà cadere debolmente soprattutto fino al mattino anche a quote di pianura ma con possibilità di accumulo solo sulle alture oltre i 200 metri e al massimo dei temporanei veli altrove. Sulle pianure del Piemonte orientale e in Brianza sarà possibile, specie fino al mattino, qualche fiocco di neve ma senza accumulo.

TRA MARTEDI' E MERCOLEDI' - Poi arriverà un peggioramento più importante. Nei primi giorni della prossima settimana infatti un nuovo sistema perturbato in arrivo dalla Spagna (la perturbazione n. 2 del mese) interesserà gradualmente l'Italia richiamando venti relativamente miti sulle regioni meridionali, mentre al Nord il clima resterà più invernale ma con il rischio di neve nelle città di pianura che sembra al momento scongiurato.

QUOTA NEVE, L'INCOGNITA - In realtà le previsioni dei siti meteo non sono allineate. Ilmeteo.it titolava a metà giornata: "Lunedì neve a Torino, mercoledì a Bologna" e, nelle ipotesi, anche in Romagna. Gli esperti, anche in questo caso, sottolineano comunque che sarà una settimana di generale maltempo e che entro il 20 è probabile "un'incursione fredda continentale (proveniente dalla Russia)". Comunque c'è già incertezza sui prossimi giorni, meglio non allontanare troppo lo sguardo sulla seconda decade del mese.

3bmeteo.com infatti è molto prudente nell'analisi di martedì-mercoledì e segnala che "la neve cadrà sull'Appennino oltre gli 800-1000 metri, ma a quote anche basse al Nord, specie su Nord Ovest ed Emilia centro occidentale". Importante, a questo punto, seguire gli aggiornamenti dei prossimi giorni.

PERICOLO VALANGHE - A seguito delle nevicate avvenute negli scorsi giorni in Emilia-Romagna, il pericolo di valanghe sulle montagne della regione va dal livello 2, ossia moderato, sull'Appennino emiliano occidentale e sull'Appennino romagnolo al livello 3, ossia marcato, sull'Appennino emiliano centrale. È quanto si legge sul Bollettino Valanghe, aggiornato alle 14, emesso da Meteomont, servizio nazionale previsione neve e valanghe dell'Arma dei Carabinieri. Nel dettaglio, per quanto riguarda il manto nevoso, vi sono "strati superficiali di neve fresca asciutta su preesistenti croste da fusione e rigelo e da vento" ed è "debolmente consolidato su molti pendii. Le precipitazioni nevose delle ultime 24-48, associate ad una intensa attività eolica dai quadranti nord-orientali - viene spiegato - ha determinato la formazione di importanti accumuli sui versanti sud-occidentali aumentando la potenziale instabilità del manto in virtù del sovraccarico. La presenza di lastroni compatti da vento di neoformazione e l'interfaccia debole fra le vecchie croste da fusione e rigelo sepolte - conclude il bollettino - generano complessivamente condizioni diffuse di scarso assestamento del manto nevoso".

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