Martedì 7 Maggio 2024

A ottant’anni dagli eccidi. L’appello dei parenti:: "È doveroso risarcirci"

Da anni il governo tedesco si rifiuta di pagare nonostante le numerose sentenze italiane. La svolta con il fondo istituito dal governo Draghi, ma l’Avvocatura dello Stato si è opposta.

A ottant’anni dagli eccidi. L’appello dei parenti:: "È doveroso risarcirci"

A ottant’anni dagli eccidi. L’appello dei parenti:: "È doveroso risarcirci"

CIVITELLA IN VALDICHIANA (Ar)

Gli ha consegnato una lettera a mano, come si faceva una volta. Cipriano Bonechi aveva solo 8 anni e mezzo quando i tedeschi gli uccisero il padre il 29 giugno 1944. Ieri si è avvicinato a Sergio Mattarella e ha chiesto il suo intervento per sbloccare i risarcimenti alle vittime dei rastrellamenti nazifascisti.

Tema tornato al centro dell’attenzione ieri, quando per celebrare il 25 Aprile, il capo dello Stato ha scelto il borgo medievale dell’Aretino raso al suolo e ricostruito dopo la morte di 244 civili. "Non è una questione di soldi – ha spiegato Cipriano Bonechi, oggi 88 anni, dopo aver consegnato la lettera a Mattarella – possono anche essere 50 euro, ormai siamo vecchi e non ci servono: è per affermare il principio che abbiamo subito un grave torto. Il risarcimento serve anche a questo".

Il presidente della Repubblica è arrivato a Civitella in Valdichiana con l’elicottero. La prima tappa nella Sala della Memoria dove ci sono immagini, documenti e oggetti delle stragi. "Ma era molto giovane..." ha sottolineato Mattarella osservando una foto di Heinz Barz, il comandante dei soldati della Divisione Goering che si macchiò della mattanza civitellina.

"Tutti i soldati tedeschi erano giovani, lui aveva 28 anni" gli ha spiegato Terzilio Bozzi dell’associazione che conserva la memoria e che lo accompagnava nella visita. Dopo aver posato una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, il presidente ha anche visitato la chiesa di Santa Maria Assunta, dove i nazisti irruppero nel giorno del patrono.

"Intorno all’antifascismo – ha detto Sergio Mattarella nel suo discorso – è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico". Oltre ai saluti istituzionali e la testimonianza della sopravvissuta Ida Balò, riportata qui accanto, l’attrice Ottavia Piccolo ha letto altre due memorie dell’orrore.

L’eccidio di Civitella, Cornia e San Pancrazio è solo uno dei circa 800 assalti nazifascisti con oltre 4400 vittime in Toscana, mentre nella vicina Emilia-Romagna le vittime furono oltre 4800 in mille rastrellamenti. Una durissima guerra ai civili in cui emerge il comportamento criminale di alcuni reparti speciali, come la Divisione Goering: dove passò non risparmiò nemmeno donne e bambini.

Stragi rimaste senza giustizia. Finora nessun risarcimento è riconosciuto dalla Germania: da anni il governo tedesco si rifiuta di pagare di fronte alle numerose sentenze italiane. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la Germania federale ha pagato danni di guerra per circa un miliardo e mezzo di euro al cambio attuale. Nel frattempo, diversi tribunali italiani hanno riconosciuto la responsabilità civile anche per i governi tedeschi del dopoguerra: sentenze mai eseguite per lo stop imposto dalla Corte dell’Aja che nel 2014 ritenne corretta la linea adottata della Germania. Per il principio giuridico dell’immunità degli Stati, uno non ne può mettere sotto processo un altro, anche se i crimini di guerra non vanno in prescrizione.

La speranza era arrivata dal governo Draghi: nel giugno del 2022 aveva istituito un fondo da 61 milioni di euro all’interno del Pnrr. L’Italia si impegna ai risarcimenti a patto che ci sia la sentenza di un tribunale che sancisca il diritto delle vittime. Solo a quel punto si può presentare la domanda: alla fine del 2023 le cause di risarcimento aperte nei tribunali italiani erano 780. L’Avvocatura dello Stato, che difende il governo nelle varie cause, sta sollevando una serie di opposizioni sulla prescrizione e appelli alle prime sentenze già emesse. "In questo contesto – spiega Roberto Alboni, storico avvocato delle stragi di Civitella – sarebbe importante poter arrivare a una transazione, come previsto dalla legge, tra l’Avvocatura dello Stato e i legali dei sopravvissuti per quantificare i risarcimenti".