Domenica 19 Maggio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Le bodycam sulle divise: negli Stati Uniti per tutelare i poliziotti, in Italia (per ora) solo polemiche

Il dipartimento di Giustizia americano: "Grazie ai video salvaguardiamo anche i diritti degli arrestati". Il nostro governo nel 2022 ha assegnato 950 dispositivi: i limiti sulla privacy e i partiti spaccati

Roma, 7 maggio 2024 – Le bodycam indossate da agenti di polizia sono assolutamente normali negli Stati Uniti, che le vedono in primis come strumento di tutela per gli agenti in caso di contestazioni legali degli arrestati/fermati ma sono anche molto utili nei casi opposti, per tutelare, agendo talvolta anche come ’freno’, da eventuali abusi degli agenti. E il caso di Matteo Falcinelli a Miami è esemplare nel testimoniarne l’utilità per garantire i diritti dei cittadini.

Una bodycam nella divisa dei poliziotti Usa
Una bodycam nella divisa dei poliziotti Usa

“Le bodycam – spiegano al National institute of Justice, centro studi del Dipartimento di giustizia americano – sono ampiamente utilizzate dalle forze dell’ordine statali e locali negli Stati Uniti. Il 47% delle diverse forze dell’ordine ha acquisito bodycam; per i grandi dipartimenti di polizia, il numero sale all’80%. Tra le agenzie che le hanno acquisite, il 60% dei dipartimenti di polizia locale e il 49% degli uffici degli sceriffi le utilizzano regolarmente. Le bodycam sono indossate principalmente da agenti nell’esercizio di funzioni che richiedono un contatto aperto e diretto con il pubblico". "Nonostante la loro adozione diffusa e crescente – frenano però – , le prove attuali per quanto riguarda l’efficacia delle fotocamere indossate dal corpo sono miste. Alcuni studi suggeriscono che le fotocamere indossate dal corpo possono offrire benefici mentre altri non mostrano alcun impatto o possibili effetti negativi".

In Italia le bodycam si usano ancora molto poco. Con la circolare del 18 gennaio 2022, il ministero ha assegnato 700 bodycam ai 15 reparti mobili della polizia di Stato e 249 ai carabinieri. La direttiva dice che sono da impiegare in situazioni di rischio "come ulteriore strumento di documentazione degli accadimenti e, nel contempo, di tutela del personale operante" e che gli agenti che ne sono dotati potranno avviare la registrazione solamente dietro ordine espresso del responsabile del servizio. I dati acquisiti potessero essere trattati solamente da un operatore autorizzato, il quale doveva trasferire i file sui server dedicati e conservati per un massimo di 6 mesi. I problemi maggiori vengono dall’autorità per la privacy che ha posto non poche limitazioni.

Da parte loro le associazioni sindacali di polizia sono disponibili a un uso ben più esteso, proprio a tutela degli agenti. "Tutti gli operatori che svolgono attività di polizia giudiziaria e controllo del territorio dovrebbero essere dotati di telecamere e bodycam" ha detto il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, che nell’incontro del governo coi sindacati del settore dello scorso 6 marzo ha ribadito la richiesta: "Chiediamo norme che vadano nella direzione di garantire maggiori tutele agli operatori di polizia. E quindi anche le bodycam sulle divise e le telecamere su tutte le auto di servizio e in tutti gli uffici dove operiamo con persone sottoposte a misure di polizia". D’accordo anche il segretario del Siulp, Felice Romano: "Chiediamo le bodycam da molti anni". Ma la politica va in ordine sparso. Favorevoli Pd, +Europa, Avs, M5s, Azione. Molto cauti la Lega e Forza Italia mentre il deputato di FdI Giovanni Donzelli ha recentemente avanzato la proposta di "dotare gli agenti di polizia di bodycam per poter poi ricostruire cosa succede realmente nelle piazze".

Su un punto destra e sinistra sono invece totalmente divise: i numeri identificativi su caschi o divise. Dal Pd a Adv e M5S fioccano le proposte di legge, ma il governo è assolutamente contrario.