Venerdì 26 Aprile 2024

Col decreto Rave centri sociali a rischio: arrivano i correttivi

Forza Italia pronta a cambiare il testo in aula con due emendamenti. "Se ci sarà da intervenire lo faremo, vanno evitate accuse strumentali". Il ministro Ciriani: così la norma vale per tutti, Casa Pound compresa

Roma, 4 novembre 2022 - Il decreto Rave va verso una modifica probabilmente con due emendamenti di Forza Italia, uno per abbassare a 4 anni la pena massima e uno per chiarire che l’ambito di applicazione sono solo ed esclusivamente i rave, "raduni musicali non autorizzati" – che potrebbe essere fatto proprio dal governo. "Se ci sarà da intervenire per rendere più chiara la tipicità della norma ed evitare così le strumentali accuse di applicabilità ai casi di legittimo esercizio del diritto di manifestare la propria opinione – spiega il sottosegretario Francesco Paolo Sisto (FI) – questo potrà accadere nell’ambito del dibattito parlamentare". Così com’è la normativa rischia infatti di colpire con sanzioni pesanti se non le manifestazioni di strada, di sicuro ogni occupazione di interi immobili (già peraltro vietate da norme esistenti), a partire da quelli dei centri sociali e di organizzazioni politica di vario colore, destra estrema inclusa.

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Il rave di Modena (Ansa)
Il rave di Modena (Ansa)

Ad ammetterlo apertamente è stato il parlamentare di FdI Federico Mollicone: "Questa norma può essere applicata giustamente ai palazzi occupati pubblici o privati come accade a Roma, Capitale d’Italia del Sindaco Gualtieri, penso al centro storico, all’Esquilino, in via Santa Croce di Gerusalemme, dove c’è lo Spin Lab". E il centro sociale Spin time lab, che ha occupato un palazzo ex Inpdap, si sente nel mirino di quello che il suo presidente, Paolo Perroni, definisce "un decreto infame perché mette a rischio la libertà di manifestare". Ma se il decreto varrà per gli immobili occupati dai centro sociali, dovrebbe in teoria valere anche per quelli occupati dai movimenti di estrema destra. "Se si occupa illegalmente un edificio, è giusto che la legge funzioni per tutti. Non ci sono distinzioni tra destra e sinistra. Vale per Casa Pound e per i centri sociali" ha detto Luca Ciriani, ministro per Rapporti con il Parlamento, ad Agorà su Rai 3.

Ma in realtà il governo, almeno in questa fase, non ha interesse a esacerbare gli animi, sa che sono in arrivo proteste nelle università e nelle scuole secondarie e circoscriverà la nuova fattispecie di reato alle occupazioni legate ai raduni musicali non autorizzati. Una eventuale estensione ai palazzi occupati da organizzazioni politiche sarebbe eventualmente rimandata a tempi futuri. Il Viminale intende procedere però con maggior vigore, con le leggi esistenti per sgombrare i palazzi occupati dalle varie associazioni del settore.

Il modello è lo sgombero effettuato ieri in via Bolla a Milano. "Esprimo grande soddisfazione per la definitiva liberazione degli alloggi Aler di via Bolla a Milano, occupati abusivamente", ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha evidenziato "l’importanza di una complessa operazione che ha consentito di risolvere una annosa questione, che si protraeva da anni, grazie alla intensa attività svolta dalla prefettura di Milano con la fondamentale collaborazione della Questura, della Regione Lombardia e del Comune di Milano". Di sgomberi come questo ne vedremo molti nei prossimi anni. Ma se non cambiasse il “decreto rave“ toccherebbe anche a centri sociali ed affini.