Sabato 27 Aprile 2024

Candida Auris, Gianni Vescovo "non è stato infettato in Kenya". In arrivo nuova circolare

Le dichiarazioni dell'ospedale africano. L'82enne era partito dal Veneto 50 anni fa e si era trasferito in Africa. Il primario di Mestre: da noi ricoverato per un mese

Candida Auris, è giallo dopo la morte di un 82enne a Mestre

Candida Auris, è giallo dopo la morte di un 82enne a Mestre

Venezia, 20 luglio 2022 - Candida Auris, l'82enne morto nell'ospedale di Mestre che era stato infettato da Candida Auris, di ritorno dal Kenya dove lavorava, non è stato affatto aggredito dal fungo nella clinica privata della capitale Nairobi in cui era ricoverato prima di essere trasportato d’urgenza in Italia. Questo almeno è quel che sostiene Mauro Saio, medico del Nairobi Hospital che lo ha seguito durante il ricovero nel nosocomio keniano disposto inizialmente per calcoli ed altre patologie, prima che arrivasse in Italia.

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Gianni Vescovo, 82 anni, è spirato all’ospedale di Mestre dopo che l’infezione del micidiale fungo si sarebbe aggiunta ad una situazione già molto grave.

Le parole del medico in Kenya

"Il nostro ospedale - ha dichiarato Saio all'Ansa - è molto rigoroso sulle infezioni che i ricoverati potrebbero contrarre nella nostra unità di terapia intensiva, dove Vescovo è stato ricoverato per circa 3 settimane. Abbiamo un team dedicato del Center of Disease Control che ogni 3 giorni esegue screening in grado di evidenziare, tra le altre cose, la presenza del fungo". "Nel caso di Vescovo, durante la degenza non è stata rilevata nessuna infezione ospedaliera", ha aggiunto Saio. "Inoltre, con le condizioni di salute, il paziente sarebbe morto dopo 4-5 giorni dopo averla contratta, non dopo 25 giorni, che è il tempo che ha passato nell’ospedale italiano da quando è stato trasportato lo scorso 16 giugno", ha concluso il medico.

Chi era Gianni Vescovo

Gianni Vescovo aveva una grande passione per l'Africa. Era partito ragazzo, scoprendo quel mondo grazie ai missionari della Consolata, come scrive il sito Malindikenya.net, punto di riferimento dei connazionali nel Paese africano. "Un pezzo di storia italiana in Kenya", le parole per raccontare Vescovo.

L'82enne veneziano era stato ricoverato in ospedale a Nairobi a fine maggio. Poi il trasferimento in Italia, a Mestre.

Le parole del primario di Mestre

Spiega il primario Sandro Panese, direttore delle Malattie infettive all'ospedale dell'Angelo: "Il paziente è arrivato da noi in una condizione critica, soffriva di diverse patologie. Proprio queste sono le condizioni che rendono il germe della Candida Auris particolarmente pericoloso. Il ricovero è durato un mese circa. Prima in Geriatria poi nel reparto di Malattie infettive, quando sono arrivati i risultati delle indagini". L'Usl si è mossa con esami a spettro ampio. Dagli esami è arrivata la risposta, temibile: infezione da Candida Auris, letale proprio per i più fragili.

In arrivo nuova circolare del ministero

Il ministero della Salute sta lavorando a una nuova circolare sulla Candida Auris che aggiornerà quella di novembre 2021. I casi accertati in Italia sono circa trecento. Non è dato sapere quanti di questi siano di importazione.

"Un pezzo d'Italia in Kenya"

Malindikenya.net racconta così Vescovo: "Veneziano, ottantaduenne, arrivò giovanissimo in Kenya all’inizio degli anni Sessanta grazie ai missionari della Consolata. Dopo i più svariati lavori per imporsi nel paese africano come un vero emigrante, nel 1968 Vescovo aveva fondato a Nairobi la Italproducts, azienda specializzata nell’importazione e nell’assemblaggio di attrezzature italiane da cucina e da hotel. Partendo dal nulla, con la sua incredibile volontà e la cieca dedizione verso il lavoro, Vescovo è stato uno dei primi connazionali ad essere riconosciuto come un’eccellenza italiana in Kenya".

Le precisazioni dell'Ulss 3 Serenissima

Rispetto alle dichiarazioni rilasciate alle Agenzia di stampa da un "medico del Nairobi Hospital" riguardo al caso del paziente colpito da Candida auris, l'Ulss 3 Serenissima precisa quanto segue:

1) Il paziente è stato accolto presso l'Ospedale di Mestre la sera di venerdì 17 giugno, con trasporto sanitario; l'esame che ha certificato la positività per Candida auris è di martedì 22 giugno.  2) Nessun altro caso di Candida auris è mai stato isolato a Mestre né risulterebbe nel Veneto in precedenza. 3) Tutti gli isolamenti di Candida spp. effettuati a Mestre sono stati caratterizzati secondo le indicazioni dell'ISS ed è quindi possibile affermare con certezza che non vi siano stati altri casi misconosciuti di Candida auris. 4) Tutti i tamponamenti ambientali effettuati sono risultati negativi. 5) La letteratura internazionale riporterebbe decine di casi di Candida auris isolati sia in ambienti ospedalieri in Kenya che in terapia intensiva a Nairobi; ad esempio nel 2019 è stato segnalato un cluster di 11 casi, segnalato in un poster pubblicato dai colleghi di Nairobi e facilmente rintracciabile in rete. 6) È già stato programmato l'invio dei campioni a Roma per la tipizzazione del clade che ne certificherà la provenienza.