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Venezia, 20 luglio 2022 - Candida Auris, l'82enne morto nell'ospedale di Mestre che era stato infettato da Candida Auris, di ritorno dal Kenya dove lavorava, non è stato affatto aggredito dal fungo nella clinica privata della capitale Nairobi in cui era ricoverato prima di essere trasportato d’urgenza in Italia. Questo almeno è quel che sostiene Mauro Saio, medico del Nairobi Hospital che lo ha seguito durante il ricovero nel nosocomio keniano disposto inizialmente per calcoli ed altre patologie, prima che arrivasse in Italia. Gianni Vescovo, 82 anni, è spirato all’ospedale di Mestre dopo che l’infezione del micidiale fungo si sarebbe aggiunta ad una situazione già molto grave. Le parole del medico in Kenya "Il nostro ospedale - ha dichiarato Saio all'Ansa - è molto rigoroso sulle infezioni che i ricoverati potrebbero contrarre nella nostra unità di terapia intensiva, dove Vescovo è stato ricoverato per circa 3 settimane. Abbiamo un team dedicato del Center of Disease Control che ogni 3 giorni esegue screening in grado di evidenziare, tra le altre cose, la presenza del fungo". "Nel caso di Vescovo, durante la degenza non è stata rilevata nessuna infezione ospedaliera", ha aggiunto Saio. "Inoltre, con le condizioni di salute, il paziente sarebbe morto dopo 4-5 giorni dopo averla contratta, non dopo 25 giorni, che è il tempo che ha passato nell’ospedale italiano da quando è stato trasportato lo scorso 16 giugno", ha concluso il medico. Chi era Gianni Vescovo Gianni Vescovo aveva una grande passione per l'Africa. Era partito ragazzo, scoprendo quel mondo grazie ai missionari della Consolata, come scrive il sito Malindikenya.net, punto di riferimento dei connazionali nel Paese africano. "Un pezzo di storia italiana in Kenya", le parole per raccontare Vescovo. L'82enne veneziano era stato ricoverato in ospedale a Nairobi a fine maggio. Poi il trasferimento in Italia, a Mestre. Le parole del primario ...
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