Candida auris, perché è un problema in Italia e cosa c'entra il Covid

Bassetti: ecco le categorie a rischio e i dati sulla mortalità. Cosa stanno facendo gli ospedali contro questa insidia

Roma, 24 marzo 2023 - La Candida auris "con il Covid purtroppo è tornata a picchiare e di prepotenza. Il nostro Paese è tra i più problematici a livello europeo per i microrganismi resistenti ai farmaci. La Candida auris non è altro che l'ennesimo caso. Il nostro sistema sanitario è fragile, paghiamo lo scotto perché siamo la sanità più etica del mondo, non lasciamo indietro nessuno. Se, per dire, un novantenne si frattura il femore gli mettiamo il chiodo". L'analisi è di Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive policlinico San Martino di Genova. Nei giorni scorsi le autorià sanitarie Usa hanno lanciato l'allarme sul fungo killer.

Candida auris: chi sono le categorie a rischio e la percentuale di mortalità
Candida auris: chi sono le categorie a rischio e la percentuale di mortalità

"I legami tra il Covid e la Candida auris"

Bassetti si focalizza sui legami tra il Covid e la Candida auris. "Durante la pandemia - spiega il professore - abbiamo usato tanto e male gli antibiotici. E questo è sicuramente il primo fattore di rischio. Poi abbiamo abbandonato e ridotto il programma di uso appropriato dei farmaci. Inoltre, negli ultimi tre anni sono stati immessi nel sistema tanti operatori giovani, anche con meno esperienza. Quindi è abbastanza normale una molteplicazione di queste infezioni". Non solo. "Da noi per ogni paziente c'è solo un quarto o un terzo di infermiere, non un operatore 'pieno' come succede in altri Paesi". 

Candida auris, la situazione in Italia

Conclude Bassetti: "Sicuramente la situazione in alcuni ospedali italiani è grave, non importa che ce lo dicano gli Usa, lo sappiamo da anni, basta guardare i dati. E da anni stiamo lavorando per cercare di ridurre le infezioni ospedaliere che si possono ridurre. Ma non si può andare oltre un certo limite, di sicuro non possono scomparire. Esisteranno finché ci saranno pazienti fragili o trapiantati, quelli che restano più tempo in terapia intensiva o che sono alimentati da catateri venosi". Paradossalmente, osserva Bassetti, "sono anche un segno dei nostri progressi. Perché manteniamo in vita persone che prima morivano".

Matteo Bassetti, direttore clinica malattie infettive al San Martino di Genova
Matteo Bassetti, direttore clinica malattie infettive al San Martino di Genova

Dalla pelle ai tessuti

Il fungo della Candida auris si stabilisce prima sulla pelle  "colonizzandoti, poi invade i tessuti - chiarisce il professore -.  Noi dobbiamo fare di tutto perché continui a rimanere un commensale e non diventi patogeno. Perché in quel caso la mortalità supera il 50%".