Venerdì 26 Aprile 2024

Caffè, come sono cambiati i gusti e gli errori dei baristi

Il rito del caffè è irrinunciabile per la maggioranza degli italiani, che però stanno modificando i loro gusti e che chiedono ai baristi di evitare alcuni errori: ecco i dati più recenti

Foto: Christoph/Pixabay CC0 Creative Commons

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Il caffè in Italia non è solo una bevanda: è un rito, una religione. Per questo, servirlo senza rispettare i giusti criteri e le richieste può rischiare di rovinare uno dei momenti più amati dagli italiani. In una nazione in cui il caffè viene consumato regolarmente in casa (82%), nei locali (58%) e nei bar degli alberghi (42%) e in cui le pretese dei clienti sono in aumento e sempre più bizzarre, commettere un errore al bancone significa perdere un avventore. È quanto emerge da uno studio promosso da Nestlé Professional in occasione del Salone mondiale del dolciario artigianale (Sigep) appena conclusosi, attraverso un monitoraggio condotto su 100 testate internazionali del settore food&beverage, hotellerie e viaggi, oltre a un panel di 50 esperti baristi per capire quali sono le preferenze degli italiani in materia di caffè e gli errori da evitare nella sua preparazione. Ecco i dati nel dettaglio. PERCHÉ IL CAFFÈ PIACE COSÌ TANTO? Per il 72% degli intervistati ha un effetto rigenerante per il corpo, soprattutto durante la colazione, per iniziare al meglio la propria giornata, oppure a mezzogiorno, per digerire il pranzo (65%). Il 45% ne ama profondamente l’aroma. Ambo i sessi ammettono di preferire l’espresso, anche se le donne tendono più al macchinato (54%), rispetto agli uomini che amano il caffè liscio (64%). DOVE GUSTARE IL CAFFÈ? Il classico bar/caffetteria (65%) si conferma ai vertici delle preferenze degli italiani. Una scelta in verità scontata, visto che in questo mercato rappresentano una sorta di monopolio. Invece uno degli ultimi trend vede protagonisti i bar degli alberghi (21%) per diversi motivi. Innanzitutto, negli hotel il caffè risulta la bevanda più consumata (72%) insieme all’acqua (89%). Poi, secondo i clienti, gli alberghi permettono di vivere una “coffee experience” coinvolgente, contraddistinta dalla cura dei particolari (72%), da un’offerta varia di miscele (62%) e da un’atmosfera di assoluto relax (54%), immersi in ambienti gradevoli (48%) ed eleganti (42%). EVVIVA L'ESPRESSO... Al primo posto, domina il classico caffè espresso (42%), la soluzione ideale per chi ama l’aroma di questa bevanda. Segue il macchiato caldo (35%), amato in particolare da chi non può fare a meno della schiuma; il ristretto (19%), per chi ama i gusti forti e il lungo (5%), per chi lo vuole sorseggiare con calma. ...MA CI SONO DELLE NOVITÀ Al bancone vengono richieste sempre più anche le tipologie di caffè più originali: tra le tante, spicca sicuramente il caffè speziato (22%), alla cannella o al cacao. In estate, spopola la crema di caffè (19%), mentre tra i giovanissimi va sempre più forte la soluzione on the go (12%). Altre preferenze strane? Il caffè arricchito dalla farina di cocco (6%), dalla frutta candita (3%), da creme e sciroppi (2%). MAI COMMETTERE QUESTI ERRORI! Ecco alcuni errori commessi dai baristi, che potrebbero guastare il momento del caffè. Tra i più comuni c’è sicuramente l’inadeguata pulizia della macchina (48%), che rovina in parte l’aroma della bevanda. In secondo luogo, la scarsa pressatura del caffè (42%), che ne rovina il gusto. I grani lasciati sul bordo del filtro (38%), condizionano il risultato finale dando la sensazione di bruciato. E oltre a questi, si sbaglia scegliendo una miscela di bassa qualità (35%). Il sapore viene condizionato anche quando la macinatura dei chicchi non è adeguata (32%). Un altro errore è quello di non filtrare l’acqua ricca di cloro (31%), che in molti casi influenza negativamente il gusto del caffè. Proseguendo, macchiare solo con la schiuma, se non espressamente richiesto (29%), è un altro errore mal percepito, visto che molti amano gustare la bevanda allungata con il latte. Per il 27% degli esperti è molto grave trascurare la temperatura dell’acqua in uscita dalla macchina, che deve essere intorno agli 88°C. Il 25% ritiene sbagliatissimo servire un caffè in tazza fredda, perché condiziona la percezione sensoriale della bevanda, mentre per il 21% non è accettabile sbagliare la lunghezza dell’espresso. Leggi anche: - Birre artigianali, i trend del 2018 - La storia di Bulleit, l'american whiskey che piace - Le verdure del progetto ViviSmart