Venerdì 26 Aprile 2024

Morto Piero Pietrangeli, voce narrante del '68. "Un gigante buono dall'umanità generosa"

Si è spento a Roma all'età di 76 anni, aveva da tempo problemi di salute

Piero Pietrangeli

Piero Pietrangeli

Roma, 22 novembre 2021 - È morto all'età di 76 anni il cantautore Paolo Pietrangeli, ricordato da molti per aver composto canzoni come Contessa e Valle Giulia, diventate un inno cantato da milioni di studenti e operai durante le proteste sessantottine. Figlio del regista Antonio Pietrangeli, negli anni Sessanta ha iniziato la sua carriera componendo canzoni a sfondo socio-politico, inserendosi nel filone della canzone di protesta. È stato anche regista e sceneggiatore, tra gli ultimi lavori ha diretto “Genova per noi”, il documentario dedicato alle giornate del G8 di Genova, sfociate negli scontri tra manifestanti e forze di polizia e nella morte di Carlo Giuliani.

Nel ricordarlo, il segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, lo definisce “un compagno a cui non smetteremo mai di dire grazie per quello che ha rappresentato per la storia della cultura, dei movimenti, della sinistra e anche del nostro partito”. Ed è stato proprio sotto il simbolo di Rifondazione Comunista che Pietrangeli ha tentato la strada del parlamento, senza riuscirci, candidandosi prima nel ‘96 e poi ancora nel 2001. Nel 2009 aderisce al partito Sinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola, mentre nel 2018 si ricandida alla Camera dei deputati con Potere al Popolo!

“Con le sue canzoni Paolo ha dato voce al lungo sessantotto italiano e anche alla riflessione sulla sconfitta. La sua Contessa non è mai passata alla radio – continua Acerbo –, ma è diventata un inno cantato da milioni di studenti e operai. Aveva da tempo problemi di salute che gli impedivano di intervenire con la sua voce potente in iniziative che sosteneva e condivideva. Ma da gigante buono e sempre ironico tendeva sempre a non drammatizzare la situazione”. Sul finire degli anni Sessanta, parallelamente all'attività musicale, Pietrangeli si è occupato di cinema. Nel ‘74 ha debuttato come regista con un documentario sul mondo del neofascismo, Bianco e Nero, seguito tre anni dopo da “Porci con le ali”, il film tratto dall'omonimo best seller di Lidia Ravera.

“Ogni volta che gli abbiamo chiesto di darci una mano – conclude Acerbo – con umiltà si metteva a disposizione. Sentiva il dovere di dare una mano a ricostruire una sinistra nuova nel nostro Paese. Nel 1999 scrisse nel bellissimo 'Il canto per Rifondazione' che 'comunista è l'impegno morale'. Un impegno che Paolo con umanità generosa non ha mai dismesso. Ciao Paolo. Chi ha compagni non morirà".