Mercoledì 24 Aprile 2024

A Cinecittà il nuovo hub del cinema europeo. Franceschini: "Nel Pnrr pronti 300 milioni"

Il piano di rilancio degli Studi di Cinecittà prevede un ampliamento di 40 ettari, nuovi teatri di posa, spazi per la formazione. Il ministro Franceschini ha parlato del progetto alla Mostra di Venezia

Sergio Mattarella con Dario Franceschini alla Mostra di Venezia

Sergio Mattarella con Dario Franceschini alla Mostra di Venezia

Roma, 2 settembre 2021 – Trecento milioni di euro per trasformare Cinecittà, dove nascerà un grande hub del cinema europeo entro il 2026. I fondi arriveranno dal Pnrr serviranno ad ampliare gli studi cinematografici con altri 40 ettari confinanti, creando una struttura tecnologicamente innovativa che diventerà la piattaforma europea dell’industria del cinema. Ad annunciarlo è stato il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, intervenuto oggi alla 78esima Mostra di Venezia in un dibattito sugli scenari futuro del cinema italiano.

Su Cinecittà il governo ha deciso di fare un grande investimento, che guarda al futuro del cinema italiano e che ci mette in condizione di esercitare un ruolo di leadership in Europa in questo settore”, ha detto il ministro intervenendo al panel “Il ruolo degli Studios nel nuovo mercato audiovisivo globale”. Al dibattito erano presenti i vertici di Cinecittà, la presidente Chiara Sbarigia e l’ad Nicola Maccanico, Stan McCoy, presidente della Motion Picture Association, Andrea Scrosati di Freemantle e il produttore Matteo RovereMostra del cinema di Venezia, dove guardare la diretta della cerimonia d'apertura

Non solo produzioni, ma anche formazione 

Il Piano 2021-2026 per gli Studi di Cinecittà prevede l'edificazione di nuovi teatri di posa e sound stage, di spazi innovativi dedicati all'ecologia e alla Virtual Reality, così come alla formazione. “Nel Pnrr sono previsti 300 milioni di euro – ha spiegato Franceschini – che serviranno per trasformarla. Sia dal punto di vista strutturale, attraverso l'operazione con Cassa Depositi e Prestiti, che ne aumenta il suo volume con altri 40 ettari confinanti, sia da quello tecnologico. Poi ci sarà il collegamento con il Centro sperimentale di cinematografia, quindi con la formazione. Uno sviluppo dell'area che sarà tutto in chiave di sostenibilità ambientale, uno dei criteri che verranno sempre di più valutati anche dall'industria cinematografica nella scelta di dove fare un film”, ha aggiunto. 

Prima della pandemia, l’industria italiana del cinema aveva un valore di 4 miliardi di euro, grazie alle oltre 2 mila aziende attive nel settore. Poi è cambiato il mondo e il cinema ha bisogno di essere rilanciato, attraverso nuove strategie. “In questi anni abbiamo lavorato molto per migliorare l'attrattività del nostro Paese anche da questo punto di vista. L'Italia – ha sottolineato Franceschini – non è più solo il posto delle location dalla bellezza straordinaria, ma anche un luogo che offre delle agevolazioni fiscali che rendono molto competitivo produrre un intero film da noi. Il tax credit è stato con la crisi del Covid fortemente potenziato e, infine, reso permanente”.

Una piattaforma europea per attrarre investimenti

Tante le regioni che stanno stanziato fondi per risollevare la macchina del cinema, come la Campania che nei mesi scorsi ha approvato un piano da 5 milioni di euro per il aiutare uno dei comparti più penalizzati dalla pandemia. Ma non basta.

“Ora dovremo ragionare su delle norme che rafforzino le integrazioni tra aziende italiane – ha proseguito il ministro alla Cultura – e, una volta accresciute, evitare che finiscano nelle mani straniere, immaginando delle regole, compatibili con l'ordinamento europeo, che ci aiutino in questo sforzo. La crescita enorme del settore del cinema e dell'audiovisivo, che continuerà ad esserci nei prossimi anni, ci spinge a lavorare come Europa, da soli i singoli stati europei sono piccoli e difficilmente possono reggere la competizione. L'Europa insieme, invece, è il più grande produttore e consumatore di contenuti culturali. Questa è la nostra prospettiva: piattaforme europee, regole comuni europee, grandi collaborazioni e l'Italia su questo può esercitare un ruolo di primo piano”, ha concluso. Draghi a Cinecittà: "Qui l’alba della ripresa" - Roma, riapre al pubblico Cinecittà e arrivano i fondi del Recovery plan