Mercoledì 24 Aprile 2024

Salva-Roma, Conte a Salvini: "Non siamo i tuoi passacarte"

Oltre 4 ore di battaglia in Consiglio, alla fine il compromesso: ok allo stralcio parziale. M5s: "Norma approvata a metà, buon punto di partenza. Ora ci pensa il Parlamento". Tensione alle stelle nel governo, Conte al vicepremier leghista: "Non siamo tuoi passacarte"

Salvini fuori da Palazzo Chigi (LaPresse)

Salvini fuori da Palazzo Chigi (LaPresse)

Roma, 23 aprile 2019 - Una guerra di nervi su due fronti, Salva-Roma e caso Siri. E il governo che, ancora una volta, si spacca. In una giornata di botta e risposta nella maggioranza, il Consiglio dei ministri sul decreto Crescita sembra proprio non sciogliere le tensioni. La riunione del governo, iniziata dopo le 19, si è conclusa in nottata dopo un dibattito infuocato. Con un'approvazione parziale del provvedimento sul debito della Capitale voluto dal Movimento 5 Stelle e al centro di un braccio di ferro con il Carroccio.

OK A STRALCIO PARZIALE - Salvini festeggia: "Sono stati stralciati i commi 2,3,4,5 e 6 della norma salva Raggi, la Lega è soddisfatta, i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco". Ma anche i penstastellati vedono il bicchiere mezzo pieno. Il Salva Roma "è stata approvato a metà. Il Cdm ha dato via libera ai commi 1 e 7 della norma, sugli altri deciderà il Parlamento". Per l'ala del governo a 5 Stelle "è un punto di partenza, siamo sicuri che il Parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani".

SALVINI ANNUNCIA LO STRALCIO: IRA DI CONTE - Al tavolo Salvini arriva puntuale con tutti i ministri leghisti, mentre il principale interlocutore, Luigi Di Maio si fa vedere a Palazzo Chigi con quasi due ore di ritardo. A Cdm appena cominciato, il vicepremier leghista annuncia ai giornalisti. "Il Salva-Roma viene stralciato dal decreto, andrà in un provvedimento ad hoc che riguarderà tutti i comuni in difficoltà". E a chi gli chiede se la decisione è stata concordata con Di Maio, lui replica: "Le cose si concordano con i presenti". Ma fonti del governo pentastellate smentiscono subito: "Il decreto Crescita non è ancora stato discusso" in Cdm, "dunque non si è potuto stralciare nulla, meno che meno il salva Roma". 

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Da Palazzo Chigi arrivano notizie di un confronto molto teso. La 'fuga in avanti' Salvini ha irritato anche Giuseppe Conte, tanto che nella stanza sarebbero volate parole dure: "Non siamo qui a fare i tuoi passacarte", avrebbe detto Conte chiedendo al vicepremier "rispetto" per i ministri. 

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SALVA-ROMA, GUERRA DI DICHIARAZIONI - Matteo Salvini non ha mollato di un centimetro: "Regali a qualcuno non ne facciamo - diceva questa mattina al Giornale Radio Rai su Radio 1 -. Non ci può essere un intervento salva-Raggi quando ci sono tanti comuni italiani in difficoltà e che hanno bisogno". Il punto è:  "O si aiutano tutti oppure non ci sono cittadini di serie A o di serie B, così come non ci sono sindaci di Serie A e di Serie B". 

"Cosa penso del muro della Lega su Roma? Nulla, trovo grave che per fare campagna si colpisca la capitale lanciando slogan su un provvedimento a costo zero - commentava in giornata Luigi Di Maio - E' probabile che Salvini non abbia compreso la natura della misura, visto che punta a non far pagare più non solo ai romani gli interessi su un debito vecchio di 20 anni alle banche, ma anche a tutti gli italiani considerato che i 300 milioni il governo Berlusconi li prese nel 2008 dalla fiscalità generale". Di Maio si era detto intenzionato a spiegare "io stesso tutto questo a Salvini e sono sicuro che troveremo una soluzione".

Intanto il sottosegretario grillino Manlio di Stefano su Facebook attaccava: "Prima gli italiani, prima il Nord o prima i comuni dove governa la Lega e chi se ne frega degli altri cittadini?. È questa la domanda cui deve rispondere Matteo Salvini, perché pensare di punire tre milioni di romani per stupidi giochi politici è da irresponsabili". 

Fonti del Movimento 5 Stelle hanno fatto poi notare che Salvini era in Parlamento mentre la Lega votava a favore "dell'unico vero Salva-Roma" varato dal governo di centrodestra nel 2008. "Si è forse pentito, oppure sta semplicemente montando una polemica ad arte sulla pelle dei cittadini, solo per nascondere il caso Siri?", si chiedono le stesse fonti.