Venerdì 26 Aprile 2024

Manovra, la Camera vota la fiducia. Ma in Senato cambierà tutto

Sì al maxiemendamento con 330 sì, 219 no e 1 astenuto. Salvini promette i fondi 'dimenticati' per gli orfani di femminicidio

Manovra, passa la fiducia alla Camera (Ansa)

Manovra, passa la fiducia alla Camera (Ansa)

Roms, 7 dicembre 2018 - Arriva all'ora di cena, la - scontata - fiducia della Camera sul maxiemendamento alla manovra economica 2019: 330 sì, 219 no e 1 astenuto. Molte le novità apportate nell'iter del provvedimento a Montecitorio, ma le partite più importanti su reddito di cittadinanza e pensioni sono rinviate alla seconda lettura in Senato, che prenderà il via lunedì. E così i deputati votano la fiducia su una manovra che cambierà completamente volto al Senato. Insomma, si esprime la 'fiducia' che questa legge di bilancio, già cambiata più volte fuori e dentro le aule parlamentari, possa finalmente arrivare a una stesura definitiva che eviti all'Italia l'apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Europa.

Molti 'nodi' restano irrisolti e la vera partita si giocherà al Senato, in parallelo al negoziato, ancora in salita, con Bruxelles. La manovra vale circa 37 miliardi, finanziati per 22 miliardi in deficit, e prevede interventi per 41,3 miliardi nel 2019 tenendo conto anche delle ricadute contabili del decreto fiscale collegato. Le correzioni per far fronte alle richieste della Commissione europea dovranno arrivare prima del 19 dicembre, data in cui l'esecutivo Ue potrebbe formalizzare la procedura d'infrazione nei confronti dell'italia.

ESAME A RILENTO - Dopo la fiducia, procede a rilento l'esame nell'Aula della Camera sulla manovra: le opposizioni intervengono in massa sugli emendamenti agli articoli dal 2 al 19 che contengono le tabelle della legge di bilancio. Approvato l'articolo 2, su cui non erano stati presentati emendamenti, sono iniziati gli interventi che rischiano così di allungare ulteriormente i tempi. In molti hanno sottolineato l'assenza di ministri in Aula. Al termine delle votazioni sugli articoli, si dovrà tenere il Cdm per la nota di variazione al bilancio, per proseguire con l'esame degli ordini del giorno e il voto finale sul provvedimento.

LO SBLOCCO - Quando la trattativa era data già per fallita sia dalle opposizioni che dalla maggioranza, con l'ostruzionismo ad allungare l'esame della manovra e far rischiare lo slittamento del voto finale a domenica, un confronto in extremis tra i capigruppo delle forze di minoranza e il presidente della Camera Roberto Fico ha sbloccato la situazione. Arriva il placet della maggioranza allo slittamento da metà dicembre a gennaio dell'esame del ddl riforme costituzionali. Le opposizioni cantano vittoria: "Gli avremmo combinato un disastro anche con il decreto fiscale", spiega un parlamentare del Pd. Così l'accordo raggiunto prevede che il voto finale sulla manovra si avrà domani, intorno alle 16. Alle 11,30 si riunirà la conferenza dei capigruppo per stabilire il rinvio dell'esame del ddl riforme.

GLI ORFANI DI FEMMINICIDI - Su una cosa il civepremier leghista Matteo Salvini si è sbilanciato in una promessa: "Quei soldi in manovra economica ci saranno", ha detto in tv, a 'Pomeriggio 5', riferendosi al mancato finanziamento di 10 milioni di euro per gli orfani dei femminicidi e immortalando subito la promessa in un tweet:

"Un sacrosanto ripensamento. Grazie per avere raccolto l'appello", ritwitta Mara Carfagna di Forza Italia.

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