Mercoledì 1 Maggio 2024

Manovra 2020, vertice Conte-Gualtieri. "Quota 100 resta, no tassa sulle Sim"

Si cerca la mediazione tra Pd e M5s in vista del Cdm. I grillini: raggiunto l'accordo su Quota 100. Italia Viva: "Così si rischia il burrone Salvini". Cuneo fiscale, il premier: "Taglio solo per i lavoratori"

Giuseppe Conte al termine della relazione annuale del Cnr (LaPresse)

Giuseppe Conte al termine della relazione annuale del Cnr (LaPresse)

Roma, 15 ottobre 2019 - E' un giorno cruciale per la manovra economica 2020. Il Consiglio dei ministri, rinviato ieri, è in programma questa sera alle 21. Entro la mezzanotte il governo deve inviare alla Commissione europea il Documento programmatico di Bilancio. Ergo, l'intesa s'ha da fare. Almeno a grandi linee. Nel tardo pomeriggio dovrebbe esserci un vertice di maggioranza, mentre all'ora di pranzo si è tenuto un incontro tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e i tecnici del Mef. Oltre che la quadra politica, si cerca quella sui conti. "Farli tornare é sempre difficile per tutti", ha ammesso stamattina il presidente del Consiglio che ha minimizzato le indiscrezioni sulle tensioni nel governo ("Il clima non è quello riportato dai giornali"). Conte è poi volato a Tirana per l'incontro col primo ministro dell'Albania, Edi Rama. 

Gualtieri, nel pomeriggio, avvicina la fumata bianca: "Stiamo ancora lavorando agli ultimi dettagli, ma il quadro di fondo è definito", dice il titolare dell'Economia. "E' stato difficile ma ci siamo riusciti, l'Iva non aumenterà, ci saranno più soldi in busta paga, più investimenti e un robusto pacchetto famiglia", aggiunge. Il Cdm di questa notte, dovrebbe varare il Documento programmatico, con legge di Bilancio Decreto fiscale, con la formula 'salvo intese', lasciando quindi spazio a modifiche. Nel frattempo il leader di Confindustria Vincenzo Boccia, auspica che "il conflitto all'interno del Governo si calmieri e si cerchi una direzione di marcia unica".

Quota 100

Sarebbe stato raggiunto l'accordo su Quota 100 che i grillini voglione preservare, Italia Viva di Renzi eliminare e il Pd rimodulare. "La misura resta, si ragiona sulle finestre di uscita", spiega in mattinata Conte. Quindi fonti dei 5 Stelle assicurano che su Quota 100 non ci sarà "nessuna modifica, anche per quanto riguarda le finestre". Sarebbe questa la linea emersa dopo il vertice tra il premier e i tecnici del Mef. Un punto d'incontro che sposa le richieste grilline.  Ma i renziani, che non sembrano intenzionati a fare le barricate sulla cancellazione, puntano ancora alle modifiche. Luigi Marattin di Italia Viva avverte: "Se si lascia scorrere quota 100 così com'è si crea il burrone Salvini". E Matteo Renzi, dopo le parole di Conte e i rumors dei 5 Stelle, alza ancora il tiro bollando la misura su Twitter come "semplicemente iniqua".

Tassa sulle Sim

I pentastellati l'avrebbero spuntata anche sulla nuova tassa sulle Sim destinate all'area business. Balzello a cui erano contrari e che a questo punto, almeno stando a quanto lasciano trapelare i 5 Stelle si può ritenere saltato. 

Detrazioni, cuneo fiscale e contante

Resta da sciogliere il nodo retroattività della stretta sulle detrazioni fiscali.  Tensione anche sul contante, con il Movimento 5 Stelle che storce il naso di fronte al giro di vite chiesto dai dem. Di Maio e compagni non vogliono passare come il partito delle tasse, mentre il Pd teme che gli alleati puntino a trasformare il bonus Renzi da 80 euro in detrazioni, smontando così l'aumento degli stipendi che scatterebbe col taglio del cuneo fiscale. Una riduzione che, specifica oggi Conte, sarà applicata solo ai lavoratori d non ai datori. 

Nel frattempo, si fa largo le ipotesi di una tassa sulla plastica (intorno ai 20 centesimi al chilo), con mini balzelli allo studio su diesel, giochi e tabacchi.  Microtasse che sarebbero invise ai renziani. Sullo sfondo c'è sempre il nodo del salario minimo, cavallo di battaglia dei Cinquestelle. 

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Pensioni, mini-rivalutazione

Nell'incontro di ieri con i sindacati al Mef, il governo ha aperto a un mini-sblocco dell'indicizzazione delle pensioni già in manovra. In pratica, ha offerto disponibilità a portare a rivalutazione piena gli assegni tra i 1.500 e i 2.000 euro che adesso recuperano l'inflazione al 97% (al 100% la recuperano quelli fino a 1.500 euro circa, ovvero quelli fino a tre volte il minimo). 

In questo scenario, i pensionati con un reddito lordo mensile tra i 1.500 e i 2.000 euro avrebbero circa 50 centesimi in più lordi al mese, circa 40 netti, in pratica appena sei euro in più l'anno. Questo, per lo meno, il calcolo dello Spi-Cgil che in una nota parla di "una presa in giro". "All'anno - afferma il sindacato - sono poco più di 6 euro per 2,5 milioni di pensionati. Sono cifre irrisorie. È offensivo".

Agenzia per la ricerca

Questa mattina, intanto, Conte ha annunciato che con la legge di Bilancio nascerà "un'Agenzia nazionale per la ricerca, che avrà il ruolo di coordinare i vari poli universitari ed enti pubblici e privati di ricerca"

Imu capannoni

Tra le misura che filtrano nelle ultime ore, anche l'anticipazione di un anno, al 2022, della deducibilità al 100% dell'Imu sui capannoni. Con la manovra vengono riconfermate Industria 4.0 e Nuova Sabatini. Fonti del Mise fanno sapere che ora parte la rimodulazione di concerto con le aziende e un piano per la triennalità.

LE TAPPE- Inviato il Documento programmatico di Bilancio a Bruxelles, la legge di Bilancio dovrebbe arrivare in Parlamento il 20 ottobre. La scadenza ultima per l'approvazione della manovra è il 31 dicembre: se Camera e Senato non l'avranno licenziato, scatterà l'esercizio provvisorio imposto dalla Ue.