Roma, 1 maggio 2024 – Leader in campo per le Europee 2024 tra iperpersonalizzazione della politica, big e outsider. Ma partiamo dal principio. Innanzitutto gli elettori italiani avranno la possibilità di votare Giorgia Meloni (detta "Giorgia” come da escamotage per personalizzare il voto come un referendum sul suo nome di battesimo, ndr) e Carlo Calenda sulla scheda. I nomi della premier e del leader di Azione compariranno infatti sia sui simboli che sulle liste in tutte le 5 circoscrizioni.
Ma la premier riesce comunque a battere Calenda per un dettaglio importante: Meloni sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Il leader di Azione invece ha ceduto la testa di lista all’ex ministra Elena Bonetti nel nordovest.
Anche Cateno De Luca e l'ex viceministra pentastellata Laura Castelli saranno la testa di lista di 'Libertà-Sud chiama Nord' in tutte le circoscrizioni. Il nome di De Luca compare anche nel simbolo. Scelta opposta per i leader di Lega, M5s e Avs, Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che non saranno candidati. La scritta 'Salvini premier' compare però sul simbolo della Lega. In mezzo alla classifica della personalizzazione ci sono Antonio Tajani e Matteo Renzi (candidati in 4 circoscrizioni su 5), Elly Schlein ed Emma Bonino (candidate in 2 circoscrizioni su 5). FI ha scelto di mettere il nome di Berlusconi sul simbolo; il nome 'Bonino' e' scritto in piccolo sul contrassegno di 'Stati Uniti d'Europa'.
Gli outsider
Non solo big ma anche tanti outsider della politica, scelta che fa dell’Italia un unicum in Europa, compaiono nelle liste depositate per le elezioni dell’8 e 9 giugno. Dall’insegnante milanese ora in carcere a Budapest, Ilaria Salis al generale Roberto Vannacci (candidato della Lega) e Vittorio Sgarbi che rientra in pista ma come “indipendente”, la pronipote di Giovanni Giolitti (Giovanna) e pure Alessandro Cecchi Paone (detto Pavone). Allo scadere dei termini per presentare gli elenchi per le cinque circoscrizioni in cui è divisa l'Italia per il voto per l'Eurocamera non sono molte le sorprese dell'ultimo minuto. Anche se sono già pronti i ricorsi delle formazioni più piccole, che non sono state aiutate dal governo con un taglio delle firme dell'ultimo minuto, necessarie per presentarsi, che alla fine è stato negato.