Lunedì 20 Maggio 2024
SIMONE ARMINIO
Politica

Lo show di Salvini e Vannacci: "Noi, coppia luciferina, uniti grazie alla sinistra"

Alla presentazione a Roma dell’ultimo libro del Capitano in platea folla di curiosi e fan. La risposta alla richiesta dei fotografi di "andare più a destra": "Più di così non si può..."

Roma, 30 aprile 2024 – “Arriva? Arriva?", chiede una signora stretta in un vestito color crema, nella calca dei fotografi. Fin da subito, entrando nel Tempio di Adriano, nel caldo afoso del primo pomeriggio romano, la supporter aveva saggiamente puntato l’angolo dei giornalisti come suo punto d’osservazione privilegiato. "Arriva, arriva, ce so’ tutti e due, ma lei chi cerca, il Capitano o il Generale?". Sorriso sornione: "Non m’interessano le gerarchie, io sono qui per il Capitano".

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Matteo Salvini con il generale Roberto Vannacci
Matteo Salvini con il generale Roberto Vannacci

La spaccatura è questa qui, ed è ben delineata: il popolo della Lega, maggiorenti compresi, è arrivato per Matteo Salvini, arrivato a Roma per presentare il suo ultimo libro, Controvento. I giornalisti, 108, arrivati fin dalla Svezia, hanno gli occhi puntati sul generale Roberto Vannacci, candidato da autonomo nelle liste del Carroccio, col suo esordio col botto in un’intervista alla Stampa che, tra classi separate per i disabili e dichiarazioni su razza e sessualità, ha creato subito imbarazzi all’ex popolo del Nord.

I due, Salvini e Vannacci, anche plasticamente, e manco a farlo apposta, sono però lì per ostentare unità. Vestiti identici, entrambi in camicia bianca e abito blu, Vannacci con l’aggiunta di una cravatta in tinta, sorridenti e rilassati durante la presentazione moderata dal giornalista Giovanni Sallusti (stessa mise anche lui, ça va sans dire), prodighi di affetto e complimenti reciproci. "Tu hai avuto a che fare con talebani e nemici feroci, figurati cosa possono farti le critiche della sinistra da salotto!", gli dice Salvini. "Ti auguro di superare con questo libro le trecentomila copie del mio Il mondo al contrario", restituisce Vannacci, complimento un po’ autoreferenziale, è vero, ma sincero.

“Entrambi sono libri di militanza, e se il mio parla di Europa, beh, Roberto è qui perché si candida per andare a cambiarla questa Europa", chiarisce Salvini, che non si nega le battute: "Pensate, io e Roberto insieme sul palco: per molti è un’accoppiata luciferina". Soprattutto a sinistra, spiega il leader del Carroccio: "Ma se io e il Generale ci siamo conosciuti, la scorsa estate, è in conseguenza alle tante polemiche che a sinistra si sono alzate sulle sue idee. Oggi siamo qui grazie a loro, quindi Dio li preservi...".

Il dibattito scivola liscio sui temi del libro. Orgoglio italiano, radici giudaico-cristiane, critiche alle politiche europee. Il meccanismo è rodato: Salvini dà la cornice, Vannacci segue nel solco. Lo spartito è quello leghista: "La direttiva sulle case green costerà migliaia di euro agli italiani che dovranno rifare tetti e cappotti termici, ma sono quelle stesse case che i nostri nonni hanno lasciato a figli e nipoti mettendo da parte ogni lira e negandosi vacanze e divertimenti".

Il Generale varia sul tema: "Gli stranieri sono nemici della cultura europea? No, i veri nemici sono quegli stessi europei che dall’interno remano contro le nostre stesse tradizioni". Matteo smina le polemiche: "Nel mio Paese chiunque pensi che le donne siano inferiori non è il benvenuto, ma neanche chi crede che si possa dare l’utero in affitto". Roberto parla da esperto: "La difesa unica? Va bene, ma non un esercito unico: non si può avere un esercito europeo se non si hanno idee, valori e obiettivi unici e comuni. Altrimenti chi deciderà quali reparti e in quali guerre andare a rischiare al vita?". Il segretario completa e suggella: "La Lega non voterà mai per mandare i propri soldati a combattere al di fuori dei confini italiani".

La platea ascolta, sorride, applaude, mentre tutto attorno si muove il mondo dei curiosi. Ci sono i selfie con il libro di Salvini in mano e sullo sfondo il Capitano sul palco. Qualcuno varia sul tema: un libro di Salvini e uno di Vannacci. Ci sono le interviste alla tv: "Vannacci? Lo voterò, certo, a meno che non dica cose assurde, Salvini ha fatto bene", dice un ragazzo che un minuto prima, sfogliando il libro del capitano, si era emozionato nel vederlo giovane, in foto con Bossi. Arriva il firmacopie, ma solo per Salvini. Vannacci invece evapora nelle retrovie. Per lui e il segretario il momento foto c’era stato all’inizio, e Salvini non aveva tenuto la battuta. Alla richiesta dei fotografi "andate più a destra", aveva risposto con un sorriso sarcastico: "Ma più a destra di così non si può".

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