
Roma, 13 febbraio 2021 - Oggi il governo del neo premier Mario Draghi giura davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel salone delle feste del palazzo del Quirinale. Dopo questo atto l'esecutivo entra ufficiallmente in carica.
La formula del giuramento del premier e dei ministri, indicata dall’articolo 1, comma 3, della legge n. 400/88, recita: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”.
Con queste parole, iil presidente del Consiglio e i suoi ministri si impegnano a rispettare i doveri di lealtà e di fedeltà che li legano al popolo italiano, sanciti dall’art. 54 della Costituzione.
Per primo presta giuramento il premier, quindi i ministri senza portafoglio, poi i ministri con portafoglio. Dopo aver giurato il presidente del Consiglio si pone di fianco del capo dello Stato e lo accompagna nel giuramento dei ministri. Ogni ministro dopo aver pronunciato la forumla di rito firma l'atto ufficiale, che viene controfirmato dal presidente della Repubblica.
Chi sono i ministri del governo Draghi: nomi e volti
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Luciana Lamorgese (Interno)
È una delle conferme dal governo precedente: l’ex prefetto di Milano, 67 anni, nata a Potenza, resta al Viminale dove aveva sostituito Matteo Salvini. A fine 2020, tra le altre cose, il suo ministero aveva archiviato proprio i decreti Salvini sulla sicurezza.

Marta Cartabia (Giustizia)
Nata nel 1963 a San Giorgio su Legnano (Milano), è stata la prima donna a occupare la carica di presidente della Corte Costituzionale, dall’11 dicembre 2019 al 13 settembre 2020. È cattolica e considerata vicina al movimento Comunione e Liberazione.

Daniele Franco (Economia)
Daniele Franco, bellunese classe 1953, è il super tecnico per l’Economia. Due le grandi esperienze della sua carriera: la prima in Bankitalia dove si è occupato della finanza pubblica, la seconda lunga sette anni, da Ragioniere generale dello Stato

Luigi Di Maio (Esteri)
Nato ad Avellino nel 1986, nonostante la giovane età ha un curriculum politico corposo. Già leader del Movimento 5 Stelle, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo nel Conte I, ministro degli Esteri nel Conte II e ora riconfermato alla Farnesina

Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico)
È uno dei nomi più pesanti nella compagine di governo: già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Conte I, numero due della Lega, il 54enne Giancarlo Giorgetti da Cazzago Brabbia (Varese) va allo Sviluppo economico, tra i dicasteri più strategici.

Stefano Patuanelli (Agricoltura)
Esponente dell’ala governista dei 5 Stelle e ministro uscente dello Sviluppo, l'ingegnere 46enne triestino Stefano Patuanelli va a occupare la casella dell’Agricoltura. Per un anno è stato anche capogruppo del Movimento a Palazzo Madama.

Roberto Cingolani (Transizione)
Il fisico milanese, classe 1961, è stato scelto per la casella di cui più si è parlato in questi giorni. Responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo, è stato direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, da lui fondato nel 2005.

Federico D'incà (Rapporti con il Parlamento)
Il 45enne bellunese Federico D’Incà, esponente dell’ala governista del Movimento 5 Stelle, è uno dei riconfermati nel proprio ruolo. Sarà ancora lui il ministro per i Rapporti con il Parlamento, ruolo delicatissimo in un governo così variegato

Vittorio Colao (Innovazione tecnologica)
Volto nuovo nel governo, ma non così nuovo alle cronache recenti della politica: il bresciano Vittorio Colao, 59 anni, manager molto apprezzato, guiderà l’Innovazione, ma nel 2020 era stato messo a capo della (fallimentare) task force per la ’fase 2'.

Roberto Speranza (Salute)
Nato a Potenza, ha 42 anni ed è l’unico rappresentante di Leu nel governo. Vicinissimo a Bersani, è in Parlamento dal 2013. È una delle conferme più pesanti: ha guidato la Salute nell’anno della pandemia e lo farà anche nel governo Draghi

Andrea Orlando (Lavoro)
Lo spezzino Andrea Orlando diventa ministro del Lavoro a 52 anni appena compiuti. Già all’Ambiente e alla Giustizia in precedenti governi di centrosinistra, tra i membri politici dell’esecutivo Draghi è forse il ’più politico’, essendo vicesegretario del Pd.

Patrizio Bianchi (Istruzione)
Patrizio Bianchi è nato a Copparo (Ferrara) nel 1952. Insegna Politiche economiche dell’Ue all’Università di Ferrara (di cui è stato rettore). È stato anche assessore regionale dell’Emilia-Romagna. Già a capo della task force per la riapertura delle scuole a settembre, sostituirà Lucia Azzolina

Enrico Giovannini (Infrastrutture)
Più volte il suo nome è stato inserito nei toto-premier o nei toto-ministri: ora lo stattistico Enrico Giovannini, romano di 63 anni, già presidente Istat e ministro del Lavoro con Enrico Letta, guiderà il dicastero strategico delle Infrastrutture e Trasporti

Dario Franceschini (Cultura)
Il 62enne ferrarese Dario Franceschini, già segretario del Pd nel 2009 e più volte ministro dei Beni culturali (con Renzi, Gentiloni, nel Conte I), si riconferma alla guida del dicastero. Ma con lo scorporo deciso da Draghi, non avrà più le deleghe al Turismo.

Renato Brunetta (PA)
Veneziano, classe 1950, pezzo da novanta di Forza Italia, Renato Brunetta è uno dei ritorni eccellenti. Tra il 2008 e il 2011, nell’ultimo governo Berlusconi, ha già ricoperto il ruolo di ministro della Pubblica amministrazione. È stato anche capogruppo di FI alla Camera.

Mariastella Gelmini (Autonomie)
Già ministro dell’Istruzione e dell’Università nell’ultimo governo Berlusconi, la bresciana Mariastella Gelmini, 47 anni, attuale capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, torna in un ruolo di governo: sarà ministro agli Affari regionali e alle Autonomie.

Mara Carfagna (Sud)
È uno dei pochi ministri del Sud e si occuperà proprio del Mezzogiorno: la salernitana Mara Carfagna, 45 anni, già ministro delle Pari opportunità nel Berlusconi IV e attuale vicepresidente della Camera, è a capo dell’associazione Voce Libera dentro FI.

Elena Bonetti (Pario opportunità)
Esattamente un mese fa il suo abbandono (con l’altra renziana Bellanova) del Conte II aprì formalmente la crisi. Ora Elena Bonetti, mantovana, 46 anni, professoressa di matematica all’Università di Milano, si riprende la Famiglia e le Pari opportunità.

Fabiana Dadone (Politiche giovanili)
È uno dei ’sopravvissuti’ alla caduta di Conte, ma cambia decisamente ruolo la 37enne cuneese Fabiana Dadone. Attualmente nel collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle, passa dalla Pubblica amministrazione alle Politiche giovanili

Cristina Messa (Università)
Cristina Messa, nata a Monza nel 1961, già rettore dell’Università di Milano Bicocca, dove insegna alla facoltà di Medicina. Attualmente presidente della Fondazione Tecnomed, sempre alla Bicocca. A lei tocca il ministero dell’Università e della Ricerca

Erika Stefani (Disabilità)
Erika Stefani, 49 anni, leghista vicentina, non è alla prima esperienza di governo: la coalizione giallo-verde l’aveva scelta per Affari regionali e Autonomie. Ora Draghi l’ha designata per il nuovo ministero per le Disabilità, chiesto a gran voce dalla Lega.

Lorenzo Guerini (Difesa)
Un’altra riconferma, un altro politico: Lorenzo Guerini, lodigiano, 54 anni, è già stato ministro della Difesa nel governo Conte II, e Draghi l’ha riconfermato. In passato è stato portavoce, vicesegretario e coordinatore del Partito democratico

Massimo Garavaglia (Turismo)
Il leghista milanese Massimo Garavaglia, 52 anni, è stato sottosegretario e viceministro all’Economia nel governo Conte I. Draghi gli ha assegnato la delega (con portafoglio) al Turismo, scorporato dal Mibact guidato da Franceschini