Giovedì 25 Aprile 2024

Piccolo dizionario della moda sostenibile

“Circolare”, “sostenibile” “a impatto zero”... di cosa si parla in realtà? C'è veramente un progetto compatibile con l'ambiente dietro tutti questi termini o si tratta di green washing?

Laundry

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Non è una novità che il greenwashing sia sotto la lente delle associazioni dei consumatori per evitare che questi vengano attratti da strategie di marketing che stizzano l'occhio alla salvaguardia dell'ambiente, ma che, in realtà, nascondo tutt'altri intenti. Un fenomeno dal quale non ha scampo il mondo della moda, che ne è al contrario uno dei settori maggiormente colpiti. Per cercare di fare un po' di chiarezza nella giungla degli acquisti e aiutare a decifrare i termini più comuni utilizzati sulle etichette, nella moda e non solo, è necessario un vero e proprio dizionario della sostenibilità.

Carbon neutral vs emissioni zero

Due concetti tanto confusi quanto diversi. Per essere carbon neutral, un'azienda deve eliminare dall'atmosfera tanta anidride carbonica quanta ne emette. Vale a dire aggirare il problema, continuando a produrre la stessa quantità di emissioni cercando poi di compensare altrove. Differente e più chiaro è il concetto di emissioni zero, che identifica le aziende che non producono affatto gas serra. Un risultato ottenibile solo se si usano fonti di energia rinnovabile. Alle aziende che affidano il loro impatto ambientale alla compensazione è dunque meglio preferire quelle che adottano sistemi migliori per ridurre se non eliminare le emissioni.

Circolare

L'essenza della circolarità dovrebbe essere chiara e, nella moda, dovrebbe rappresentare tutti i prodotti realizzati con materiali di recupero che possono a loro volta essere riutilizzati in un ciclo ipoteticamente infinito. Tuttavia, anche il termine circolare viene spesso utilizzato in maniera impropria per descrivere prodotti creati con materiali riciclati o declassati. Per supportare la circolarità è quindi necessario un processo che garantisca una nuova vita ai prodotti, come ad esempio i programmi di ritiro e raccolta, così come è fondamentale che i capi siano realizzati per durare nel tempo. Gli abiti realizzati con materiali di scarsa qualità, per esempio, non faranno mai parte di un processo circolare, in quanto a fine vita saranno più probabilmente destinati alla discarica.

Biologico o organico

Termini ricorrenti quando si parla di fibre naturali come cotone, lino e canapa. Il problema in questo caso è che per avvalersi di questa caratteristica, la materia prima utilizzata dovrebbe essere prodotta in maniera biologica, dunque senza l'utilizzo pesticidi, erbicidi, coloranti sintetici o materiali a base di petrolio. Per fare ciò il marchio deve sapere dove e come sono stati coltivati il cotone, la canapa o il lino impiegati

Riciclato e rigenerato

Due concetti simili ma differenti. Nel primo caso si implica la distruzione di un prodotto di scarto al fine di utilizzarlo per crearne uno nuovo. Nel secondo, invece, scarti e rifiuti vengono impiegati per dare vita a prodotti con un valore aggiunto.

Rigenerativo

Il termine dovrebbe indicare un processo che restituisce al pianeta più di quanto prende. É un concetto ampio attraverso il quale si parla dunque di ricostruzione del suolo e di ripristino della biodiversità, ma anche di riduzione delle emissioni e dello spreco di acqua. Per attuare un vero e proprio processo di rigenerazione è dunque necessario intervenire alla base invertendo il cambiamento climatico.

Sostenibile

Parola tra le più usate e abusate per essere veritiera dovrebbe investire l'intero processo di produzione e la totalità dalle politiche aziendali. Si parla quindi di una linea che tenga conto sia dell'impatto ambientale che di quello sociale.