Mercoledì 24 Aprile 2024

’X Factor’ non brilla più come prima Promossi i giudici ma ascolti in flessione

di Marco Mangiarotti

In salita. Partenza problematica se non hai un motore sotto i piedi. Non è tanto il nuovo format senza pubblico e palco della prima puntata delle audizioni di X Factor 20 a essere in discussione, tutto deve ancora accadere, quanto gli ascolti, in calo rispetto al 2019, che il vice president Sky Maccanico aveva già definito "insoddisfacenti" in presentazione. Ieri su Sky Uno+1 e on demand, 824.000 e il 3,1 di share contro il milione e 33 mila spettatori con il 3,82% dell’anno scorso. Correttamente da Sky confermano che è il dato più basso da XF7, "sottolineando il contesto competitivo differente".

Non è certo colpa di Alessandro Cattelan o di una giuria che si è divertita, ha parlato di musica e umanità, litigando il giusto.

Manuel Agnelli e Manuelito El Raton, Emma e Mika, complici e liberi come solo persone diverse che si stimano. Ma l’energia e l’interazione con il pubblico sono un’altra cosa, meno testa, più pancia. E un cuore diverso. Più arena. Sfida complessa, faremo il punto dopo il ciclo di audizioni.

Giovani autori, storie, verità di una bella gioventù che non deve necessariamente corrispondere alle classifiche streaming e alle mode. Quello che passa sono lo storytelling spesso accompagnato da un video, l’emotività che a volte nasconde esperienze difficili o dolorose.

Due canzoni non banali dedicate alla mamma, una che non c’è più, un’altra sempre pronta ad aiutare il figlio anche quando gli sbagli portano in prigione. Alcuni nomi già da segnare. Elisa aka Casadilego con la sua versione di A Case of You di Joni Mitchell.

Francesco aka Blue Felix, livornese a Londra, con South Dakota.

Il mash-up dei fratelli tha Supreme e Mara Sattei con Grazie a DioNuova Registrazione 326 di Alessadra aka Mydrama.

Aggiungo Kaima, il rapper di Non avere paura ma soprattutto Gianluca aka J-One con il rap di Bang, la vera storia di un ammazzamento (del padre di un amico suo). Poi Ale con LV.

A me piace Sara, 17 anni, e la sua libera versione voce e chitarra della beatlesiana Rocky Raccoon. Passano i Blue Eit e Fratelli Taddei, il duo allargato Manitoba, William - Will, Merlo, Claudio Disarmo, gli eccentrici Wime.

Il gioco delle parti fra i giudici è più nel merito che per lo spettacolo, manca il feed back immediato del pubblico come il suo dissenso. Spesso un solo no è un interessante e diverso punto di vista. Come Manuel che vede Sara troppo piccola, non ancora pronta "per fare questo di mestiere".

O Mika che non concede verità a Disarmo. Manuelito, il Produttore, è con entrato sul suo metodo di scouting: se non capisce come si può lavorare su un artista dice no. A Manuel interessa la musica come espressione e si pone il problema del tempo, poco, a disposizione per ogni progetto. Cerca invece sempre di tutelare i ragazzi. Emma è sentimentalmente e diversamente d’accordo con lui. Mika si pone da artista internazionale a potenziale artista, favorevole sempre a una dose ragionevole e divertente di follia. O a emozioni vere.

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