Mercoledì 24 Aprile 2024

Spazi verdi, ne abbiamo sempre meno pro capite: è ora di agire

Negli ultimi 60 anni abbiamo perso il 60% di aree forestali globali, con gravi conseguenze per la biodiversità e una seria minaccia per la sopravvivenza di alcune popolazioni

La percentuale di spazi forestali è calata di oltre la metà

La percentuale di spazi forestali è calata di oltre la metà

Quante piante pro capite abbiamo sulla Terra? Sempre di meno. Secondo uno studio del Center for Biodiversity and Climate Change in Giappone, negli ultimi 60 anni, lo spazio forestale globale è diminuito di 81,7 milioni di ettari, il che corrisponde a un calo di oltre il 60% del verde forestale pro capite. Si tratta di una brutta notizia: la riduzione degli alberi per persona minacciano il futuro della biodiversità e contribuiscono al drastico cambiamento climatico in atto, con un impatto nefasto sulla vita di 1,6 miliardi di persone in tutto il mondo.

La perdita delle aree forestali e le conseguenze

La ricerca, pubblicata su Environmental Research Letters, spiega che fra 1960 e 2019 la superficie forestale è diminuita delle dimensioni pari a un'area che copre oltre il 10% dell'intera isola del Borneo. La perdita lorda di foreste arriva a 437,3 milioni di ettari, dato che è di molto superiore al guadagno lordo di foreste fatto registrare in questi 60 anni (cioè 355,6 milioni di ettari). La drammatica scoperta, avviata per esaminare come le foreste globali siano cambiate nello spazio e nel tempo, arriva grazie all’analisi di un set di dati sull'uso del suolo globale. Nell'arco di 60 anni il declino delle foreste globali, combinato con l'aumento della popolazione mondiale, ha portato a una diminuzione dell'area forestale globale pro capite da 1,4 ettari nel 1960 a 0,5 ettari nel 2019. Ovvero il 60% in meno di superficie verde a testa per ciascuno dei 7,753 miliardi di persone che vivono sulla Terra. Le conseguenza sono intuibili: “La continua perdita e il degrado delle foreste incidono sull'integrità degli ecosistemi forestali, riducendo la loro capacità di generare e fornire servizi essenziali e di sostenere la biodiversità”, spiegano gli autori, “inoltre, hanno un impatto sulla vita di almeno 1,6 miliardi di persone in tutto il mondo, prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo, che dipendono dalle foreste per vari scopi".

La differenza fra paesi sviluppati e non

Le perdite del territorio forestale si verificano in effetti principalmente nei Paesi a basso reddito dei tropici, mentre i guadagni si registrano nei Paesi a più alto reddito, che hanno avviato politiche di riforestazione. È chiaro, secondo gli autori, che a beneficiare della deforestazione (in termini di materiale da costruzione esportato) sono comunque i Paesi più avanzati. E in ogni caso, con il rafforzamento della conservazione delle foreste nei Paesi più sviluppati, la perdita di foreste si sposta nei Paesi meno sviluppati. Questo accade nonostante il tema delle foreste sia al centro di diverse iniziative ambientali e sociali, tra cui l'Accordo sul clima di Parigi. Ma per il raggiungimento degli obiettivi, secondo gli accademici, “è profondamente necessario invertire, o almeno appiattire, la curva della perdita netta di foreste a livello mondiale, conservando le foreste rimanenti e ripristinando e riabilitando i paesaggi forestali degradati”.

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