Mercoledì 24 Aprile 2024

BlacKkKlansman, com'è il film di Spike Lee? Bello assai

Esce il 27 settembre, dopo aver vinto il Gran Prix al Festival di Cannes, e racconta la storia vera di un detective di colore infiltrato nel Ku Klux Klan

Foto: Focus Features

Foto: Focus Features

'BlacKkKlansman', il nuovo film di Spike Lee, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2018 (dove ha vinto il Gran Prix della Giuria) e poi ha fatto capolino in numerose kermesse cinematografiche, da Sydney a Locarno, raccogliendo sempre consensi unanimi. Giovedì 27 settembre esce nelle sale italiane. BLACKKKLANSMAN, PERCHÉ SI INTITOLA COSÌ? Il titolo del film mescola la parola uomo di colore (black man) con la sigla del Ku Klux Klan (KKK), l'organizzazione segreta che negli Stati Uniti propugna la superiorità della razza bianca. BLACKKKLANSMAN, UNA STORIA VERA Siamo negli Stati Uniti degli anni Settanta, periodo cruciale per l'affermazione dei diritti civili degli afroamericani. Ron Stallworth (interpretato da John David Washington) è il primo detective di colore a lavorare presso il dipartimento di polizia di Colorado Springs. Un giorno decide di telefonare ai membri del KKK fingendosi un ariano e prendendo contatto addirittura con il gran maestro David Duke (Topher Grace). Quando diventa necessario passare dal telefono alla conoscenza diretta, Stallworth chiede aiuto al collega bianco Flip Zimmerman (Adam Driver), che prende il suo posto durante gli incontri dal vivo: un piano complesso e difficile da gestire, ma che porta alla luce il rischio di un attentato. IL TRAILER IN ITALIANO IL TOCCO DI SPIKE LEE Da sempre attivista per i diritti degli afroamericani, Spike Lee ('Malcom X', 'Fa la cosa giusta', 'Inside Man') non nasconde l'impegno civile che anima il suo film e anzi dedica molto tempo ai discorsi dei leader della comunità nera, che riprendono parole realmente pronunciate e ricordano fatti storici accaduti sul serio. Con intelligenza, però, non porta su grande schermo una distinzione netta fra neri e bianchi, perché sa che fra questi ultimi ci sono stati e ci sono, a maggior ragione oggi, dei sostenitori dei diritti civili. COMMEDIA, MA NON TROPPO C'è un altro elemento che rema a favore del film e che testimonia la presenza di Spike Lee dietro la cinepresa: il tono di 'BlacKkKlansman' è quello della commedia agrodolce, che in alcuni momenti sfocia nella farsa, soprattutto quando racconta i membri del KKK, ma che sa sterzare improvvisamente verso il dramma puro. Tenere il piede in così tante scarpe, senza però realizzare un film schizofrenico, è cosa molto complicata. Anche per questa ragione molti parlano di 'BlacKkKlansman' come del miglior film di Spike Lee da un po' di tempo a questa parte. UNA CURIOSITÀ Il vero Ron Stallworth avrebbe voluto che a interpretarlo su grande schermo fosse Denzel Washington, ma è stato felicissimo di sapere che invece sarebbe stato il figlio dell'attore, cioè appunto John David Washington. La curiosità è che quest'ultimo ha esordito su grande schermo all'età di otto anni nel film di Spike Lee 'Malcom X', accanto al padre Denzel e alla nonna Lennis Washington. IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Pubblico e critica esteri concordano nell'assegnare a 'BlacKkKlansman' una media voto molto alta, attorno agli otto decimi. Convincono in particolare il messaggio, che arriva agli spettatori chiaro e forte, e la capacità di Spike Lee di utilizzare la commedia per veicolare concetti tanto seri: infatti le oltre due ore di film scorrono veloci e "leggere", nonostante qua e là il tono diventi drammatico. Va da sé che questa incredibile storia vera non è adatta a chi cerca qualche risata senza pensieri: si ride, certo, ma di pensieri ce ne sono parecchi e colpiscono nel segno. Leggi anche: - Dry Run: Hulk contro l'inquinamento ambientale - The Good Cop, la serie poliziesca e da ridere di Netflix - I 10 film da vedere nell'autunno 2018