Giovedì 25 Aprile 2024

Sarti Antonio “doc“ rivisto e corretto Il colpo da maestro di Macchiavelli

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Sensazionale. Loriano Macchiavelli, il vecchio leone bolognese, si conferma un fuoriclasse (casomai avesse bisogno di conferme...). Confeziona, infatti, un déjà vu narrativo e editoriale divertente e divertito, ripubblicando un “giallo” antico. Infatti, Sarti Antonio e l’amico americano, era uscito nel lontanissimo 1983. Macchiavelli lo ha ripreso e rivisto con un salto all’indietro nel tempo commovente e dolceamaro. La trama, tutto sommato, è secondaria. Il nostro “non eroe”, il sergente Sarti Antonio con perenni attacchi di colite e immensa voglia di caffè, si trova alle prese con un suicidio (?) di uno studente statunitense. Il quale cade, nudo, dal terzo piano di un palazzo signorile nel centro di Bologna e muore. Ma i dubbi affiorano subito e il “giallo” si dipana attraverso mille rivoli. È un mix di emozioni lontane perché, per dirla con l’Autore, "mi sono accorto di come il tempo passi in fretta e senza rispetto per chi cerca di viverlo con un minimo di dignità". Ci sono le auto di quegli anni, ci sono i tic “rivoluzionari” dei giovani dell’epoca (come faranno a non commuoversi leggendo o rileggendo queste pagine?), ci sono le cabine telefoniche e i bicchieri di Martini, ci sono il Potere politico e le istituzioni. C’è, insomma, la Storia con le sue vittime e i suoi carnefici. E poi c’è Claudia, la nipote della contessa, ambigua, sexy, disinibita, cupa e allegra. C’è una scrittura felice nel suo declinare i tempi al presente. Ma soprattutto c’è lui: Sarti Antonio, sergente. Che fa del dubbio la sua ragione di vita. Come corre il tempo. Forte. Forse troppo?

Francesco Ghidetti

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