Venerdì 26 Aprile 2024

Paolo Nespoli: "Io, Marte, gli alieni. E quell’amore con Oriana Fallaci"

L’ex astronauta: anche in pensione penso sempre alla prossima missione. "Il grande rimpianto è non aver potuto raggiungere il pianeta rosso. La scrittrice? Mi aiutò a laurearmi e inseguire il mio sogno"

Paolo Nespoli

Paolo Nespoli

Tre volte nello spazio. "Una cosa non normale", ammette Paolo Nespoli, che in orbita ci ha passato 313 giorni, 2 ore e 36 minuti: "La prima volta è stata un’esperienza breve e intensa: 15 giorni per montare la Stazione Spaziale Internazionale. Le altre due nell’Iss, lunghe e importanti per l’esito del programma". Adesso "sono un astronauta in pensione", dice l’ingegnere ed ex militare milanese, 65 anni, che di passare dallo spazio al divano proprio non ci pensa e continua a pensare alla prossima missione. Intanto è in libreria 'L’unico giorno giusto per arrendersi' (Mondadori), romanzo che attraverso la figura del protagonista, Manlio Santachiara, è una sorta di autobiografia.

Nespoli, partiamo dall’attualità. Si torna a parlare dell’uomo sulla Luna, che ne pensa?

"L’esplorazione dello spazio è uno dei nostri destini futuri, non possiamo tornare indietro. Conosciamo un granello di sabbia in una spiaggia fra tutte le spiagge di tutto il mondo e quindi è normale espandersi, tornare a conoscere quello che c’è oltre di noi. Il ritorno sulla Luna è una mossa politica americana, ma in realtà sarebbe più sensato organizzare il viaggio su Marte".

Quindi la Luna è un ripiego?

"Penso di sì, la Nasa voleva fare comunque qualcosa. L’unica giustificazione è creare un avamposto abbastanza lontano dalla Terra come rampa di lancio verso Marte. Però queste missioni succhieranno tutte le risorse necessarie per andare più in là, dove sarebbe necessario".

Vediamo un lato positivo: potrebbe essere Samantha Cristoforetti la prima donna sulla Luna?

"Glielo auguro con tutto il cuore. Il problema è che si tratta di una missione americana, e quindi è più facile che si affidino a loro astronauti. Ma a Samantha non è precluso alcun obiettivo, tanto di cappello per la sua preparazione e la capacità dimostrata, lo meriterebbe davvero. Ma temo che la scelta sia una questione politica e non di merito".

Che cos’è la fantascienza?

"L’inizio della scienza. Dobbiamo immaginare cose che sembrano impossibili, strane, ma siamo in grado di fare diventare un domani ciò che oggi lo è solo nella nostra fantasia".

Perché Paolo Nespoli ha deciso di fare l’astronauta?

"L’idea è venuta, come un po’ per tutti i bambini della mia generazione, vedendo saltellare gli americani sulla Luna. La possibilità di diventare astronauta era, appunto, fantascienza, finché più avanti con forza, energia, determinazione e sacrificio sono riuscito a raggiungere, al terzo tentativo, il mio sogno".

Terzo tentativo? Che cosa era successo nei primi due?

"Non lo so, non c’è una risposta precisa. Le selezioni sono strane e complicate. Ma mi sono concentrato e ho cercato di dare il meglio di me per riuscirci. Che cosa ha determinato il risultato onestamente non lo so".

Che cosa ci vuole per diventare astronauta?

"Oltre alle capacità personali è determinante sapere lavorare di squadra. Nello spazio non sei solo: se non ti integri nel gruppo, fallirai la tua missione".

Esiste la paura nello spazio?

"Quel sentimento viene dalla non conoscenza. Bisogna prepararsi molto prima del lancio, capire i vari momenti. La paura una volta in orbita si supera dando fiducia agli altri e ottenendola".

Che cosa pensa del turismo spaziale?

"Che se il prezzo non fosse solo per miliardari sarebbe da provare, penso che arriveremo a viaggi più economici. La sensazione che si ha in assenza di gravità e guardando la Terra da lassù è molto bella".

Che cosa fa un astronauta… in pensione?

"Io ho appena pubblicato un romanzo dopo altri due libri tecnici, insegno alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano e faccio conferenze trasferendo agli altri la mia esperienza".

Che cosa le chiedono studenti o curiosi?

"Partono dalla cose più semplici: come si mangia, come si fa la doccia, come è possibile resistere così tanto isolati nello spazio. Rispondo che in tutto ciò la squadra è importantissima".

E il Nespoli di casa?

"Continuo a fare le cose pratiche che mi piacciono: aggeggiare cose, ho molta passione per le auto e i motori".

Ci sono gli alieni?

"In giro nell’Universo qualche forma di vita c’è sicuramente, ma che abbia testa, due braccia e due gambe proprio non lo so".

Guarda film sullo spazio?

"Quelli sugli extraterrestri mi piacciono molto, sono quasi cartoni animati. E mi sono goduto Gravity, bellissimo".

Nella sua vita privata ha avuto un rapporto privilegiato con Oriana Fallaci: che cosa ha rappresentato?

"Molto. Ci siamo conosciuti in Libano nel 1980 dove io ero con l’Esercito in una zona di operazioni molto delicata. Ci siamo piaciuti e abbiamo vissuto questa nostra relazione diventando, diciamo così, amici. Ci siamo seguiti nei nostri obiettivi e mi ha aiutato a prendere la laurea e inseguire il mio sogno di diventare astronauta".

Che cosa vi legava maggiormente?

"Lo spazio. Oriana è una delle persone che più ha creduto in questa impresa. Ha parlato con gli astronauti della missione Apollo che sono stati sulla Luna, aveva voglia di capire le cose, andare oltre e anche farne di impossibili".

Lei ha una cosa che rimpiange sia rimasta impossibile?

"Marte. Mi aspettavo di avere l’opportunità di andarci. Ma la politica ha deciso che non era possibile. Da 15 anni potevamo essere sul Pianeta Rosso, invece… E a chi obietta che cosa ci andiamo a fare rispondo: se non andremo non sapremo mai che cosa ci troveremo".

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