Giovedì 25 Aprile 2024

Mostra del cinema di Venezia, red carpet senza più charme. Per fortuna c'è la Mastronardi

Divi e dive si sono trasformati in 'attaccapanni' di lusso presi d'assalto dai marchi dello stile. Meno male che la madrina e Juliette Binoche abbiano scelto Armani

Mostra del cinema di Venezia, Alessandra Mastronardi e Ross McCall (LaPresse)

Mostra del cinema di Venezia, Alessandra Mastronardi e Ross McCall (LaPresse)

Venezia, 29 agosto 2019 - Da molti anni i red carpet hanno perso la verginità. Divi e dive non hanno più niente di spontaneo, di personale, di chic e di charme. Si sono trasformati edizione dopo edizione in 'attaccapanni' di lusso presi d'assalto da grandi o modesti marchi dello stile, dai capelli al trucco passando per abiti-scarpe-borse, per non dire dei gioielli. Griffati e forse anche ben pagati per indossare o fare da testimonial alle griffe, con poco di nostalgico e molto di pragmatico. Non sfugge alla regola la passerella vip e anche pseudo vip del Lido di Venezia che regala poche sorprese e un'abbuffata di marchi, non tutti all'altezza dell'occasione, perché ben venga la moda democratica ma sull'eleganza vera c'è poco da scherzare e, soprattutto, da improvvisare.

Mostra del cinema di Venezia 2019, La vérité con Deneuve e Binoche

Meno male che la madrina Alessandra Mastronardi, con la sua aria soave e tranquillizzante da ragazza della porta accanto, si è fatta consigliare da Giorgio Armani che le ha proposto un abito da gran sera di Armani Privè con gonna ampia e un po' a ruota e corpetto seducente ma pudico nero con mille bagliori di ricami e di luce: così il prestigio della moda made in Italy nel mondo si è salvato. Come una sirena sempre in Armani Privè Juliette Binoche, che non manca mai la prima fila dei defilè parigini dell'alta moda del grande stilista, in un candido madreperlato modello sirena che ne ha esaltato tutto il fascino e la personalità. Armani Beauty poi presidia il Festival di Venezia come sponsor ufficiale e main sponsor della manifestazione, offrendo trucchi e bellezza a molti attori.

Un disastro (e ci dispiace) la mise di Catherine Deneuve, di solito molto attenta al look: quel gilet maxi, rosso lacca, coi revers enormi e un po' sgraziati proprio non esaltava niente della diva che pure nell'immaginario collettivo resta sempre la Belle de Jour dei sogni. Peccato, e alla prossima apparizione. Stendiamo un velo pietoso sui tatuaggi su collo e schiena, si poteva proprio evitare di esporlo così.

Poi l'orda delle top model, più agguerrite che mai a sfoggiare cosce, tette e fianchi seminudi. Del resto le pagano e le chiamano a partecipare all'evento per la loro bellezza, sennò perché visto i pochi titoli cinematografici? Ogni volta sempre più top model, e siamo solo all'inizio. Ammiratissima Isabeli Fontana in lungo con drappeggio fioccheggiante e scosciato giallo oro firmato Alberta Ferretti. Barbara Palvin mostra le lunghe gambe in Armani nero, Kitty Spencer - nipote di Lady D. prestata alla moda - arriva a Venezia con uno chemisier di seta fantasia bianco di Ermanno Scervino e per il red carpet sempre dello stesso stilista sceglie un lungo abito a balze di organza molto sofisticato e sempre black.

Hend Sabri, giurata bella e giunonica, sta molto bene nel lungo di Etro, come pure l'esilissima top model Candice Swanepoel col monospalla da diva di Hollywood d'antan di lamè con la schiena nuda. Elsa Hosk, sempre per Etro, mostra tutta la sua magrezza nell'incrocio di nastri sui fianchi. Imperiale Iman, che ha vinto il Franca Sozzani Award sfoggiando un bocciolo di ruches d'alta moda color iris della maison Valentino al braccio del direttore creativo Pierpaolo Piccioli: per i red carpet ecco la vedova del Duca Bianco in un mare di sete e di piume e di stampe pappagalli tropicali che la rendono l'unica dea degna di questo nome per il debutto veneziano. Modestissima la mise quotidiana di Valeria Bruni Tedeschi, forse la più snob, con la camicetta celeste di seta di Equipment mentre esce dall'hotel. Vera e Viola Arrivabene Gonzaga, figlie bellissime di Bianca di Savoia Aosta e Giberto Arrivabene Gonzaga, sfoggiano gioielli Pomellato e vestono abiti da sera nerissimi e sexy di Philosophy by Lorenzo Serafini. Isabella Ferrari arriva al Lido con un abito bon ton scuro e leggero di Manila Grace, griffe che è piaciuta anche a Mel B in animalier luccicante per il gala. Come una corazzetta la mise di Louis Vuitton per Stacy Martin, davvero ingessata e poco glam, come pure nel completo di pelle nera da giorno di Burberry.

E il più bello tra i maschi? L'addobato e modernissimo Milovan Ferronato, con giacca di velluto nero logata Gucci e sontuosa camicia candida con ridondante jabot di pizzo, un'idea come sempre illuminata del direttore creativo Alessandro Michele.

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