Mercoledì 24 Aprile 2024

Ma come fanno i marinai a passare a Nord-Ovest

Nel 1845 le navi Erebus e Terror partirono dall’Inghilterra e naufragarono nell’Artico. Nuovi indizi rivelano che l’impresa non fallì del tutto.

di Giovanni Nardi

Una statua eretta in sua memoria nella città natale di Spilsby (Lincolnshire, Inghilterra) reca questa iscrizione: "Sir John Franklin – Scopritore del Passaggio a Nord-Ovest", e parole più o meno simili sono incise su quelle del navigatore ed esploratore innalzate all’esterno dell’Atheneum a Londra e in Tasmania. Ma la spedizione di Franklin, svoltasi a metà Ottocento, non solo non riuscì nell’impresa, ma si concluse tragicamente: tutti morti, e le sue due navi ritrovate per caso pochi anni fa, mentre lo scopritore del passaggio fu, agli inizi del Novecento, l’esploratore norvegese Roald Amundsen.

Le due imbarcazioni, armate dall’Ammiragliato inglese, si chiamavano Erebus e Terror, avevano già navigato nell’Antartico e per la spedizione artica furono equipaggiate con motori a vapore da 15 KV – convertiti da motori di locomotiva – e con una placcatura in ferro che rivestiva gli scafi. La loro missione doveva raccogliere dati nel Canada del nord e completare l’attraversamento del passaggio a nord-ovest dall’oceano Atlantico al Pacifico, che era già stato tracciato da est a ovest, ma mai del tutto superato.

La spedizione partì da Greenhithe, in Inghilterra, la mattina del 19 maggio 1845; comandata da Franklin, era composta da 24 ufficiali e 110 uomini di equipaggio, e aveva viveri per tre anni. Fu avvistata da occhi europei per l’ultima volta nell’agosto mentre era in sosta nella Baia di Baffin, in attesa di attraversare lo stretto di Lancaster. Da allora, il silenzio. Per circa 150 anni si succedettero spedizioni, esploratori e scienziati per cercare che cosa fosse successo, e labili tracce permisero di stabilire che gli uomini di Franklin trascorsero l’inverno 1845-46 sull’isola di Beechy, dove tre membri dell’equipaggio morirono e vennero sepolti. Nel settembre del 1846 le due navi rimasero intrappolate dal ghiaccio al largo dell’isola di Re Guglielmo e non riuscirono più a liberarsi.

Secondo un biglietto datato 25 aprile 1848 e ritrovato dopo diversi anni, Franklin era morto l’11 giugno del ’47 e seppellito nell’isola, dove i membri della spedizione avevano passato gli inverni 1846-47 e 1847-48, prima di abbandonare le navi e avviarsi a piedi verso i luoghi abitati del Canada, ma morirono tutti: di freddo, fame e malattie tra cui scorbuto, polmonite, tubercolosi e avvelenamento da piombo (i cibi inscatolati erano stati grossolanamente sigillati con piombo penetrato nell’interno). Alcune tracce sui cadaveri rinvenuti fecero pensare anche a episodi di cannibalismo.

Dopo due anni di silenzio, l’Ammiragliato inglese organizzò due spedizioni via mare e una via terra, promettendo inoltre ventimila sterline "per qualsiasi spedizione, di qualsiasi Paese, che porterà aiuto agli uomini delle navi sotto il comando di Sir John Franklin"; altre ne furono organizzate, una delle quali con i soldi raccolti da Lady Franklin, ma le poche tracce raccolte provarono soltanto che gli uomini erano morti, mentre le navi sembravano scomparse per sempre tra i ghiacci, fino all’11 settembre 2014, quando una spedizione del National Geographic trovò l’Erebus inabissata a 12 metri di profondità presso la costa di un’isola, una delle migliaia dell’Artico canadese, e due anni dopo, a 50 chilometri di distanza, la Terror. L’individuazione del relitto della Erebus in un luogo circa 100 miglia più a sud dell’ultima posizione conosciuta ora ha fatto supporre anche che alcuni dei superstiti abbiano percorso l’ultimo tratto sconosciuto del Passaggio a Nord-Ovest portando a termine inconsapevolmente la missione.

La vicenda delle due navi ha ispirato opere letterarie, pittoriche e musicali. In Canada, la celebre scrittrice Margaret Atwood ha pubblicato nel 1995 Concerning Franklin and his Gallant Crew, mentre la ballata Northwest Passage è considerata una sorta di inno nazionale ufficioso. Infine, è recentissima la pubblicazione per Neri Pozza del Mistero dell’Erebus dell’inglese Sir Michael Edward Palin, uno splendido libro che ricostruisce la spedizione di Franklin, ricordando tra l’altro questi versi di Lord Alfred Tennyson incisi sotto il busto del navigatore nell’abbazia di Westminster: "Non qui: nel bianco nord le tue ossa; e tu, anima eroica di marinaio, hai intrapreso un viaggio più felice, verso un polo che non è di questa terra".

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