di Silvia Gigli
Una carriera straordinaria di manager tra Mondadori e la società americana di consulenze Hay, poi l’avventura in proprio tra consulenze e il mondo immobiliare. Poi la pensione che non ha fermato il suo spirito d’avventura. Anzi, se possibile lo ha amplificato. "Non mi piace fare le parole crociate né giocare a bocce – confessa Cesare Briani, autore di quattro romanzi della serie Anna: storie, fatti e misfatti editi da Cavinato Editore International – . Scrivere mi è sempre piaciuto, non è stato difficile iniziare e adesso non riesco più a smettere".
Sposato da cinquant’anni, 4 figli e 5 nipoti, Briani è nato a Bolzano da una famiglia veneta e per quasi tutta la sua vita professionale è vissuto a Milano. Ora abita in Val Camonica, dove "scrivere e concentrarsi è più facile". Sono nate qui le avventure rocambolesche di Anna, vicende tra Venezia, Istanbul e il Brasile narrate con un ritmo mozzafiato che traformano presto la giovane e brillante manager veneziana in un’eroina irresistibile. Briani sta già lavorando alla 5ª parte della saga, con Anna che si troverà alle prese con la deforestazione in Amazzonia.
Briani, come è nata Anna? A chi si è ispirato?
"È un mix di donne che ho conosciuto durante la mia vita lavorativa. La protagonista della mia serie è una giovane manager veneziana di 32 anni che gestisce la filiale bolognese di una multinazionale tedesca. Una ragazza bella, volitiva ma con tratti di insicurezza, intelligente e permalosa. È una romantica che diffida dell’amore a causa di un trauma di gioventù. È generosa e ha un’indole curiosa che la conduce in situazioni inaspettate".
Come ha fatto a descrivere con tale minuzia un carattere femminile?
"Mi sono ispirato a persone conosciute ma poi è stato prezioso il mio gruppo di editing".
Ovvero?
"Le mie editor sono amiche che abitano nel mio paese e che leggono in anteprima i miei lavori. Le loro osservazioni mi aiutano a rendere più credibile il personaggio. Sono donne di età diverse e molto intransigenti: mi hanno fatto impazzire e cambiare un sacco di cose".
Per scrivere con tanta facilità spesso si è lettori accaniti...
"È vero. Ultimamente ho letto con invidia Il colibrì di Veronesi ma il mio idolo è García Márquez. Riuscire a costruire storie mescolando elementi di fantasia mi entusiasma moltissimo".
Anna e le sue avventure sembrano quasi destinate a una trasposizione cinematografica.
"In effetti sto cercando una strada per far diventare le mie storie una serie tv. Chissà cosa ci porterà il futuro...".
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