Venerdì 26 Aprile 2024

Chi è Kevin Hart, il conduttore degli Oscar 2019

Sostituisce il collega Jimmy Kimmel e avrà il compito di risollevare gli ascolti della cerimonia, in calo da anni

Una scena del film 'La scuola serale' (2018) – Foto: Universal Pictures

Una scena del film 'La scuola serale' (2018) – Foto: Universal Pictures

È ormai ufficiale che il conduttore della cerimonia degli Oscar 2019 sarà Kevin Hart. L'attore comico sostituisce il collega Jimmy Kimmel, presente nelle scorse due edizioni, e si ritrova a dover affrontare una sfida niente male: invertire la tendenza in atto che vede un costante calo degli ascolti. Ci riuscirà? CHI È KEVIN HART, IL CONDUTTORE DEGLI OSCAR 2019 Statunitense classe 1979, Kevin Hart è nato e cresciuto a Philadelphia, dove ha iniziato a esibirsi come stand up comedian dilettante mentre si guadagnava da vivere rivendendo scarpe. Il talento nel fare ridere le persone ha lanciato una carriera che nel corso degli anni ha spaziato dal teatro, con gli spettacoli 'Seriously Funny' e 'Laugh at My Pain', alla televisione ('Underclared', 'Barbershop') e al cinema. In quest'ultimo caso si è cimentato con il doppiaggio (ad esempio per il film d'animazione 'Pets – Vita da cani') e con i film in carne e ossa ('Una spia e mezzo', 'Poliziotto in prova', 'Jumanji - Benvenuti nella giungla'). KEVIN HART, UN ESEMPIO DEL SUO STILE COMICO LA SFIDA DEGLI OSCAR 2019 Oltre a divertire gli ospiti in sala e gli spettatori collegati da tutto il mondo, Kevin Hart ha anche il compito di risollevare le sorti della cerimonia degli Oscar. Ovviamente non dipende tutto da lui, ma è un dato conclamato che l'audience della serata è in calo costante e che le ultime edizioni non sono state organizzate al meglio: l'esempio più eclatante è stato l'annuncio sbagliato dell'Oscar per il miglior film, assegnato erroneamente a 'La La Land' piuttosto che a 'Moonlight'. Si spiega anche in questo modo il cambio di produttori dietro le quinte, oltre alla promessa di uno show lungo meno di tre ore, con l'assegnazione di 6-8 statuette durante le pause pubblicitarie (il pubblico vedrà degli highlight riassuntivi una volta terminato il break). Decisione, quest'ultima, che ha causato qualche malumore, perché andrà a colpire coloro che faticano ad avere un minimo di fama e riconoscimento, ma che ormai è stata presa. Leggi anche: - Rivoluzione Netflix: i film da Oscar prima in sala, poi in streaming - Captain Marvel sarà davvero la nuova Wonder Woman? - Mowgli, ecco il nuovo 'Libro della giungla' di Netflix

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