Giovedì 25 Aprile 2024

Il giallo viene dalla Repubblica di Salò Ma l’indagine è sulla condizione umana

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Bruno Arcieri vuole una vita normale. Sogna di mandare avanti il suo ristorante in via de’ Bardi e tornare a casa tra le braccia di Marie, la sua affascinante compagna francese. Bruno Arcieri vuole gustare gli spazi e le luci e le ombre della sua casa in via Ricasoli, affacciarsi e vedere le meraviglie di Firenze, i tetti rossi e il fascino eterno. Bruno Arcieri non ne può più di trame, complotti, ragioni di Stato. Bruno Arcieri non si sente vecchio, no. Ma avverte il peso dei suoi 68 anni in quell’aprile 1970. Un aprile che dovrebbe cominciare nel migliore dei modi. E invece. La cucina de Gli Spostati (nome della trattoria non casuale data la varia umanità che ci lavora) è stata devastata (ma sarà questo il verbo corretto o è solo una prima impressione?). E allora addio sogni. Anche perché il raffinato cuoco, Max, è scomparso. E, particolare ancora più inquietante, dietro il frigorifero rovesciato c’è un cadavere. Ingombrante non solo per la stazza, ma per la sua storia: è un vecchio arnese del fascismo, della Repubblica di Salò.

Dunque, nessuna calda tranquillità può avvolgere Bruno Arcieri. E il perché va ricercato nelle pagine del nuovo (bel) romanzo di Leonardo Gori e in una frase che dice tutto: "Il passato non vuole mollare". Bruno se ne rende conto in compagnia di Daniele, l’enigmatico (ex?) agente segreto e re del complotto e dell’inganno di molte avventure presenti e passate del Nostro. Un romanzo di tensione. Che, però, segna una svolta: Gori fa letteratura pura. Il “giallo” c’è, ma è una scusa per indagare le profonde ferite che il tempo infligge al genere umano.

Francesco Ghidetti

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