Mercoledì 24 Aprile 2024

Fumetti, l'appello: "Il governo salvi i festival"

Costrette a far saltare, slittare o ridurre i loro eventi, 23 manifestazioni di comics chiedono ascolto: "Un indotto di 300 milioni sui territori"

Cosplay in giro per il 'Lucca Comics'

Cosplay in giro per il 'Lucca Comics'

Roma, 5 giugno 2020 - Il mondo del fumetto, e in particolare quello dei festival dedicati alla letteratura disegnata, sta pagando un dazio pesante all'emergenza coronavirus con storiche manifestazioni saltate o slittate o che ancora non hanno deciso il da farsi, essendo più avanti nel calendario. Da qui l'iniziativa unitaria di 23 festival italiani che si rivolgono al Governo e alle altre istituzioni affinché vengano messe in atto "misure urgenti, puntuali e dedicate" e auspicano "un dialogo per affrontare l’impatto economico della pandemia nei diversi settori dell’economia e della cultura". 

L'unione delle principali rassegne fumettistiche rappresenta un fatto storico, in un sistemna poco abituato a fare squadra. L'occasione è la richiesta di "sostegno delle manifestazioni culturali escluse dal Fondo Cultura".

Per esempio, Comicon a Napoli non si è tenuta a cavallo del 1° maggio (probabilmente salterà anche l'ipotesi di luglio e forse sarà fatto qualcosa a dicembre), mentre Lucca Comics & Games (principale appuntamento del settore in Italia e non solo) sta ancora ragionando su cosa fare nella canonica data a cavallo del 1° novembre. In generale, tutte le fiere dei fumetti, occasioni di festosi "assembramenti" tra appassionati, autori ed editori hanno dovuto rivedere o cancellare i propri piani.

"Le perdite economiche subite dai festival di fumetto italiani nel 2020 - si legge nell'appello - sono un dato già evidente, determinate come sono da: mancata vendita dei biglietti, mancato introito di contributi e sponsorizzazioni, mancati emolumenti a dipendenti e professionisti che a vario titolo collaborano con le strutture organizzative, mancato supporto al volontariato fondamentale nella realizzazione della maggior parte degli eventi culturali".

Nell'appello, il mondo delle fiere e festival di fumetti tiene a sottolinerare il valore culturale e non solo di questi eventi. "Quando si parla di fumetto si parla di cultura e si parla anche di editoria, industria, imprenditoria, artigianalità, creatività, professionalità, filiera. I più importanti festival dedicati alla nona arte uniscono oggi le loro forze con l’obiettivo di far riconoscere il valore culturale dei fumetti e di tutto il mondo che vi gravita attorno, per promuovere il linguaggio fumettistico e stabilire un dialogo duraturo e proficuo con le istituzioni".

I numeri, in effetti, parlano di un settore importante: "Siamo manifestazioni di respiro nazionale e internazionale, con un bagaglio storico importante, ben radicate nei propri territori, in dialogo con amministrazioni locali, nazionali ed europee, che ogni anno offrono una pluralità di eventi capaci di attirare un pubblico numeroso ed eterogeneo, che va oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro".

Queste le 23 manifestazioni italiane che hanno aderito all'appello: ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Lucca CollezionandoMostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics,

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