È questione di feeling

Concita Borrelli

Pantaloni cut-out con dettaglio reggicalze, giacche grigie e cravattini o paillettes, zeppe altissime e zampe di elefante? Tutto, indossato da loro, è eleganza e Gucci. Linguacce, derisione, pose irriverenti? Atteggiamenti, i loro, “unconventional”, non tossica trasgressione. Trucco colante, reality in romanesco, pizza e parole al vento? I loro giochi. Perché Damiano, Victoria, Ethan e Thomas sono così attrattivi e Damiano anche perdutamente attraente? Perché pur giovani, tra i 21 e 23 anni, non sono visti quali enfant prodige, ma scafati frontman dello star system internazionale? Perché hanno agganciato lo sguardo dei bambini, dei ragazzi, delle mamme, nonne, dei cinquantenni che sognano un solo decibel della voce di Damiano quando sono in camera da letto? Perché vincono tutto? Perché non sbagliano una mossa? Perché stiamo ad ascoltarli nelle interviste e diamo loro sempre ragione? Cosa hanno che gli altri non hanno?

Buon rock e un grande management alle spalle. Cose già scritte e sentite. Cosa hanno? Una grande intesa. Pure questa l’abbiamo sentita. Cosa hanno? Stupore e divertimento. Questo l’hanno detto loro di se stessi più volte. E allora cosa hanno dietro quello smoke eyes, che ci impiegheranno pure ore i truccatori, ma è inarrivabile! Cosa hanno i quattro mannequin di Monteverde, a Roma, per essere diventati i quattro Maneskin che tutto il mondo ci invidia? Questione di feeling. Solo di feeling.