Mercoledì 24 Aprile 2024

Nel cibo in scatola per cani e gatti ci sono anche degli squali a rischio estinzione

Secondo uno studio, alcuni alimenti per animali domestici contengono DNA proveniente da specie di squali che rischiano di scomparire

Cibo in scatola per gatti

Cibo in scatola per gatti

Attenzione: la cena del vostro cane o del vostro gatto potrebbe contenere tracce di squali in via di estinzione. La scoperta è stata documentata da un gruppo di ricercatori della National University of Singapore, che hanno condotto delle analisi approfondite su alcuni alimenti per animali domestici che sull'etichetta riportano indicazioni generiche come "pesce dell'Oceano" o "pesce bianco dell'Oceano".

DNA di squalo

Gli scienziati hanno raccolto campioni da 45 prodotti alimentari per animali domestici venduti regolarmente a Singapore, per un totale di 16 marche diverse, con l'obiettivo di svelarne il contenuto con una particolare metodica molecolare. Trattandosi di cibi altamente lavorati, trovare sequenze intatte di DNA è una sfida molto complessa. Per questa ragione si è optato per una tecnica nota come mini-barcoding, che permette in sostanza di rilevare la presenza di frammenti di dimensioni infinitesimali e di confrontarli con un database in cui sono contenute le informazioni genetiche chiave per una moltitudine di animali conosciuti.

Squali in scatoletta

L'analisi ha rivelato che, benché non ci fossero indicazioni al riguardo, il 31% dei prodotti conteneva DNA di squalo. In tutto è stato possibile identificare con precisione 9 specie di squali, alcune delle quali ritenute particolarmente fragili. Tra queste, lo squalo toro (Carcharias taurus), lo squalo seta (Carcharhinus falciformis) e lo squalo pinna bianca del reef (Triaenodon obesus), attualmente classificati come vulnerabili dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Lo squalo più presente nei campioni esaminati era invece la verdesca (Prionace glauca), molto diffusa nel mercato ittico asiatico, che rientra nella lista delle specie prossime alla minaccia.

Scegliere in modo consapevole

Gli autori sostengono che per quanto rimanere sul vago sia prassi comune e del tutto legale, l'impiego di termini generici come "pesce dell'Oceano" impedisca a chi possiede un animale domestico di prendere "decisioni informate e consapevoli riguardo all'ambiente". Il loro augurio è che per il futuro venga adottato un sistema di etichettatura del cibo più rigoroso e dettagliato, che aiuti le persone a scegliere con attenzione. "Riteniamo che molti proprietari e amanti degli animali sarebbero allarmati nello scoprire che stanno probabilmente contribuendo a delle pratiche di pesca insostenibili, che hanno causato un massiccio declino delle popolazioni globali di squali", concludono in una nota.

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