Giovedì 25 Aprile 2024

Cesare Bocci: "Io e mia moglie oltre la malattia"

Il loro valzer a Ballando con le Stelle commuove l'Italia. "Facevo il tifo per Gessica Notaro"

Cesare Bocci balla con Daniela Spada (LaPresse)

Cesare Bocci balla con Daniela Spada (LaPresse)

Roma, 21 maggio 2018 - «La vera vittoria? Ballare con mia moglie». L’attore Cesare Bocci, l’irresistibile Mimì Augello di Montalbano, è il vincitore di Ballando con le stelle 2018. La coppa conquistata insieme alla maestra Alessandra Tripoli è un trofeo importante, ma l’emozione più grande, quella che non si può descrivere a parole, è il regalo speciale che Daniela Spada, la sua compagna, gli ha fatto durante la finale del programma di Milly Carlucci: un giro di valzer tanto inaspettato quanto commovente, visto che la donna è stata colpita da un ictus dopo il parto della figlia Mia, diciotto anni fa. Bocci si è fortemente commosso quando l’ha vista sulla pista dello show di Raiuno, ma quando i loro occhi, complici e romantici, si sono incrociati tutta l’Italia televisiva – quattro milioni di spettatori per la diretta di sabato sera – è rimasta colpita dalla forza della donna e dal grande amore che unisce la coppia.

Il gesto di sua moglie vale più di mille parole.

«Assolutamente sì. Stiamo insieme da 25 anni, la malattia è stata un periodo molto difficile, ma Daniela è una donna straordinaria. E ancora una volta ha dimostrato di essere più forte della malattia. Quando il medico ci disse di rassegnarsi si prese un bel vaffa… come raccontiamo nel libro, ‘Pesce d’aprile’. C’è voluto tempo e tanta volontà d’animo, ma stiamo andati avanti. E da un brutto episodio abbiamo scoperto di amarci ancora di più».

Lei è molto riservato: durante ‘Ballando’ ha più volte ribadito che il suo privato deve rimanere tale.

«Sì, e lo ribadisco. Infatti, non avrei mai pensato di vedere Daniela lì, su quella pista. Ma la cosa bella è che è stata lei a voler venire. Quando l’ho vista mi si è aperto il cuore. In quel momento ho percepito un’enorme emozione, sono stato travolto da un’ondata di sentimenti indescrivibili. Sono rimasto scioccato, perché erano anni che non ballavamo. Prima della malattia Daniela ha sempre ballato, le piaceva molto e appena sentiva la musica si buttava in pista. Poi non è più successo anche se il ritmo le è rimasto dentro. Alle feste di solito ci teniamo per mano, lei mi stringe il mignolo e inizia a muoversi: è il nostro modo di vivere la ‘febbre del sabato sera’».

Il valzer con Daniela è stato decisivo per il successo finale?

«È stato decisivo per me, per noi. Certo, mi ha dato una carica in più ma non pensavo di vincere Ballando. Devo ringraziare la mia maestra Alessandra Tripoli, una ballerina bravissima e una donna eccezionale. Più volte mi hanno tacciato di non dimostrare sete di vittoria, ma io sono abituato a lavorare con impegno e serietà. E l’ho fatto anche in questa esperienza, che è stata assolutamente fantastica. Credo, però, che la mia vittoria sia un po’ la vittoria di tutto il gruppo: nessuno di noi balla per professione, ma ci siamo messi in gioco, senza mai risparmiarci».

Da spettatore per chi avrebbe fatto il tifo?

«Per Gessica Notaro perché in pista è stata la più brava di tutti. E, poi, perché è una donna eccezionale che sta portando avanti un messaggio importante: dal dolore ci si deve rialzare».

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