Celentano ritrova Mina e punta ancora alla Rai

di Andrea Spinelli

Celentano nuovamente in Rai? Dall’autoesilio dorato in quel di Galbiate, dove la coppia più bella del mondo è reclusa ormai da un anno e mezzo in preda ai suoi timori da pandemia, Claudia Mori lo dice senza remore intervenendo in video alla presentazione di Minacelentano - The Complete Recordings, raccolta data alle stampe nel venticinquennale (o giù di lì) del primo, fortunatissimo, album in condominio della coppia, sul mercato da domani. "Adriano armeggia col computer e non mi dice niente" spiega l’altra metà del cielo di casa Celentano. "Ma quando sta zitto qualcosa in pentola c’è. Credo stia pensando ad un nuovo progetto per la tv. Per Raiuno. Dipende se glielo faranno fare. Anche perché ultimamente qualche censura su di lui c’è stata, in particolare dopo Rockpolitik".

Più che il desiderio di censura, sulle scelte della prima rete gravano forse le ripercussioni avute sui bilanci Mediaset dall’ultima impresa televisiva del Molleggiato, lo show con uso cartoon Adrian, ma questa è un’altra storia. Anche perché, dati alla mano, in campo discografico la coppia rimane kolossal. Era il ’98, infatti, quando i due cantanti più amati dell’era del juke-box misero assieme le forze vendendo, grazie a hit come Acqua e sale e Brivido felino, oltre un milione e duecentomila copie; ed era il 2016, quando decisero di ritentare l’impresa con Le migliori, incamerando sette dischi di platino.

Sul palco del Teatro Gerolamo di Milano, tre produttori che hanno segnato la carriera di entrambi quali Massimiliano Pani, Celso Valli e Fio Zanotti, oltre al direttore artistico Mauro Balletti. Come si evince dal titolo, il doppio The Complete Recordings contiene tutte le canzoni incise assieme più l’inedito di Fabio Ilacqua (che per la coppia aveva già firmato A un passo da te) Niente è andato perso, accompagnato da un video animato di Balletti con mare, sabbia, sedie a sdraio e foto in studio.

Anche se Mina e Celentano hanno inciso assieme solo il primo disco ("negli studi di Lugano c’era una atmosfera ridanciana ma professionale – ricorda la Mori – io portavo i marron glacé che nessuno voleva mangiare per paura di ingrassare, ma poi sparivano"), visto che il secondo è stato realizzato "per corrispondenza", come dice Pani parlando dello scambio di files, dopo un incontro di pianificazione a quattro occhi.

"Durante le registrazioni del primo album Adriano tentò addirittura di realizzare un videoclip – racconta la Mori – ma Mina di apparire non ne voleva sapere, così lui se ne uscì con la proposta di spegnere la luce e accendere la telecamera in modo da cantare entrambi immersi nel buio".

Avrebbero potuto andare sul sicuro registrando assieme i successi dell’uno e dell’altro, invece scelsero di rischiare puntando su canzoni nuove. "Si vogliono bene da quando sono ragazzi dai tempi in cui cantavano Gene Vincent ed Elvis nelle balere – dice Massimiliano – Entrambi hanno ridisegnato il modo di definire l’artista, ognuno con il suo percorso. La loro forza? Essere contemporanei senza fare nulla per esserlo e una personalità talmente forte da aver influenzato anche il personaggio pubblico. Mina sono quaranta anni che non fa concerti e non appare eppure è continuamente in tv con le cose che vengono riproposte".

Concerti neppure a parlarne, neanche virtuali come quelli degli Abba ("certe cose mi fanno tristezza – taglia corto la Mori – Usare degli avatar significa raschiare il fondo del barile"), ma Pani ammette che "ogni tanto Mina butta giù una scaletta dei pezzi irrinunciabili che eseguirebbe nel caso di un ritorno sulle scene: sono 48".

A proposito della possibilità di accollarsi la direzione artistica del Festival di Sanremo rimbalzata a suo tempo nelle cronache, il figlio smentisce. "Non so come uscì la notizia, nessuno della Rai ci ha mai chiamati".