Mercoledì 24 Aprile 2024

Blue Monday 2020, perché è il giorno più triste dell'anno (e rimedi)

Quando cade, perché si chiama così, come nasce e perché è da prendere con le pinze, anche se in alcuni paesi è una faccenda molto seria

Blue Monday: bufala o questione seria?

Blue Monday: bufala o questione seria?

Roma, 20 gennaio 2020 - Oggi, lunedì 20 gennaio, cade il cosiddetto Blue Monday, il giorno più triste dell'anno (in inglese il termine blue significa appunto triste). Si tratta di una ricorrenza identificata nei primi anni Duemila dallo psicologo Cliff Arnall attraverso una complicata equazione, che però lascia perplessi i matematici e di fatto funziona più come trovata pubblicitaria che come reale indicatore di malessere collettivo.

Come nasce il Blue Monday

Tutto inizia quando Cliff Arnall, psicologo dell'Università di Cardiff, utilizza un'equazione che gli consente di identificare nel terzo lunedì di gennaio il giorno più triste dell'anno. Il calcolo matematico tiene conto del fatto che piove e fa freddo, che le vacanze natalizie sono ormai alle spalle, i buoni propositi per l'anno nuovo spesso già disattesi e la mole di lavoro è tornata ingente. Mettendo insieme queste e altre variabili, emergeva la data fatidica della tristezza estrema. Va da sé che le condizioni atmosferiche cambiano a seconda del luogo e sono difficilmente prevedibili come fatto astratto, inseribile in un calcolo rigorosamente matematico. Altrettanto dicasi per i buoni propositi rimasti sulla carta: non è affatto detto che succeda, o che mostrino la corda entro il terzo lunedì del mese. Per queste ragioni l'Università di Cardiff prese le distanze da Cliff Arnall e la sua equazione è considerata una pseudoscienza: termine che si applica a metodi e pratiche che vogliono apparire scientifiche, ma che in realtà violano il rigore alla base della scienza moderna, quello che intende raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile e verificabile.  

La trovata pubblicitaria

Molto probabilmente dietro il Blue Monday c'era un intento pubblicitario: il primo "giorno triste" fu infatti dichiarato il 24 gennaio 2005, all'interno di un comunicato stampa del canale televisivo inglese Sky Travel, che citava esplicitamente il nome di Arnall. L'idea era di incoraggiare la prenotazione di viaggi proprio in un giorno giudicato particolarmente deprimente. Insomma, pianificare una futura vacanza come antidoto alla tristezza. Nonostante l'assenza di scientificità del Blue Monday, la ricorrenza ha fatto breccia nei cuori e nelle menti delle persone, soprattutto in Gran Bretagna, e ancora oggi è un giorno di cui si parla parecchio.  

I rimedi

Se dunque non c'è nulla di cui preoccuparsi, in vista del 20 gennaio, valgono comunque alcune accortezze per stimolare il buonumore, in questo giorno come in tutti gli altri dell'anno. Il consiglio generale è di imparare a dedicare tempo a se stessi, ritagliandosi pause per praticare un po' di sport, ad esempio, oppure meditare, leggere un bel libro, guardare un film o una serie TV che ci intriga, incontrare amiche e amici, cercare il bello nelle cose ed esercitarsi a compiere atti di gentilezza senza secondi fini di sorta.

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