Mercoledì 24 Aprile 2024

"Agatha Christie politicamente scorretta". E l'editore corregge i suoi romanzi

Una commissione di "lettori sensibili" riscrive i testi dei best seller per conto di Harper Collins. Via le "allusioni razziali". Un esempio? La parola "orientale"

Romanzi di Agatha Christie (Ansa)

Romanzi di Agatha Christie (Ansa)

Londra, 27 marzo 2023 - Dopo i libri di Ian Fleming di 007, considerati machisti e razzisti e i libri di Roald Dahl, dai quali sono state fatte cancellare le parole 'grasso', 'piccolo', 'brutto' e 'nano', adesso tocca alla mite e diabolica Agatha Christie. Cosa avrà fatto di politicamente scorretto la scrittrice di gialli più letta nel mondo? È presto detto: allusioni razziali che potrebbero turbare la sensibilità moderna. Ecco allora che interi passaggi potenzialmente offensivi sono stati rimossi o riscritti nell'edizione inglese. A rivedere i testi, su incarico dell'editore Harper Collins, è stata una commissione di "lettori sensibili".

I libri della scrittrice britannica Agatha Christie (1890-1976), regina del giallo, riscritti? Sembra un paradosso. Sarebbe come censurare Cecco Angiolieri o Dante. Eppure è successo: i suoi romanzi sono stati modificati per eliminare termini come "orientale” (chi si potrebbe offendere? E gli occidentali, allora?) oppure l'allusione razziale ad un servitore nero. I gialli che hanno per protagonisti i detective privati Hercule Poirot e Miss Marple, scritti tra il 1920 e il 1976, sono in parte rielaborati con l'uscita delle nuove edizioni in inglese pubblicate da Harper Collins.

Nessuno ha pensato a contestualizzare il testo e l'epoca nel quale è stato scritto, ovviamente. Troppo sensibili per pensarci. Dopo le polemiche legate alle modifiche apportate ai racconti di Roald Dahl, l'autore di "La fabbrica di cioccolata", e alle spy-stories di Ian Fleming, l'autore dell'agente segreto 007, i lettori sensibili sono intervenuti su un'altra delle grandi scrittrici della narrativa inglese del secondo Novecento. Per assicurarsi che siano stati rimossi "insulti o riferimenti etnici", così come le descrizioni fisiche di alcuni personaggi, questi geni della sensibilità letteraria hanno messo mano su opere che sono ormai dei classici.

Nelle nuove edizioni sono state omesse descrizioni che il pubblico di oggi potrebbe trovare offensive, in particolare quelle che coinvolgono i personaggi che i protagonisti incontrano al di fuori del Regno Unito. Secondo le anticipazioni fornite dal quotidiano londinese "The Telegraph", sono stati tagliati e modificati alcuni riferimenti all'etnia dei protagonisti con riferimenti anche al fisico. Ad esempio, la descrizione di un personaggio come "nero", "ebreo" o "zingaro", il busto di un personaggio femminile definito "di marmo nero" o il "carattere indiano" di un giudice. Sono stati inoltre rimossi termini come "orientale", la "n-word" e la parola "nativi" sostituita con un più neutrale "del luogo".

I lettori sensibili sono figure di cui si parla molto soprattutto nell'editoria Usa e in quella del Regno Unito, esaminano nuove e vecchie pubblicazioni alla ricerca di termini e descrizioni potenzialmente offensive. Il loro lavoro, però, sta alimentando per fortuna un crescente dibattito sull'opportunità di apportare modifiche a libri ormai considerati classici. L'ottusità di operazioni del genere apre varchi di orrore inimmaginabile. Dai, ritocchiamo quello sporcaccione di Shakespeare, usiamo un po' di cancelletto su Lesbo e Catullo. Così, per essere moderni e politicamente corretti. Fino alla mancanza totale di buon senso e di rispetto per le opere e i loro autori. 

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