Venerdì 26 Luglio 2024

Hunter Biden a processo: “Nascose di essere drogato per comprare una pistola”. La first lady con lui in tribunale

È la prima volta che un parente stretto di un presidente viene processato per reati penali: rischia fino a 25 anni di carcere. Il padre: “Amore sconfinato per mio figlio”

Hunter Biden mentre si reca al processo assieme alla sua attuale moglie, Melissa Cohen Biden

Hunter Biden mentre si reca al processo assieme alla sua attuale moglie, Melissa Cohen Biden

Roma, 3 giugno 2024 – Dopo un ex presidente degli Stati Uniti è il turno del figlio di un presidente finire davanti a un tribunale. Inizia oggi il processo a carico di Hunter Biden, figlio 54enne dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Dovrà rispondere, in un tribunale di Wilmington nel Delaware, di tre capi d’accusa per violazione delle norme sulla detenzione di armi da fuoco: vale a dire di aver acquistato, dichiarando il falso, e conservato, un'arma mentre era tossicodipendente.

A sostenerlo in aula si è presentata la first lady Jill, mentre Joe Biden ha dichiarato: "Come presidente non commento e non commenterò casi federali in corso, ma come padre ho un amore sconfinato per mio figlio, ho fiducia in lui e rispetto per la sua forza".

Non era mai accaduto, nella storia degli Stati Uniti, che un parente stretto di un presidente fosse processato per dei reati penali. Ma fino a tre giorni fa non era mai successo che un ex presidente (o un candidato alla presidenza) fosse mai stato condannato per reati penali.

Il caso Hunter Biden

Il caso di Biden è stato seguito da un consulente d’eccezione: David Weiss, già nominato procuratore distrettuale  del Delaware da Donald Trump. Weiss ha respinto l’accusa di aver voluto politicizzare il caso, su pressione dei repubblicani, come “fiction destinata a una sceneggiatura di Holywood”. Giudice del processo è invece Maryellen Noreika, un’ex avvocata specializzata in brevetti. Il processo al figlio di Joe Biden durerà una o due settimane e a testimoniare ci saranno una decina di persone, fra cui le sue ex chiamate dall’accusa a narrare degli abusi commessi da Hunter. Al banco dei testimoni saliranno dunque la sua ex moglie Kathleen Buhle, la vedova del fratello Hallie Biden, con cui Hunter aveva avuto una relazione dopo la morte di Beau, e Lunden Roberts, che è anche la madre di uno dei suoi figli.

Come prove l’accusa intende portare il libro di memorie scritto dall’accusato, ‘Beautiful Things: a memoir’, in cui Hunter ammette la sua tossicodipendenza e racconta il suo periodo più buio, il pc dello stesso indagato, con all’interno delle foto sessualmente esplicite, e alcune mail compromettenti. I capi d’accusa, come detto, sono tre. Due riguardano la risposta a una domanda contenuta nel modulo del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives che bisogna firmare quando si compra un’arma negli USA: Hunter avrebbe dichiarato il falso con la risposta alla domanda sulla dipendenza da stupefacenti. La terza accusa, invece, riguarda direttamente il possesso della pistola: negli Stati Uniti è illegale possedere un’arma se si è dei  tossicodipendenti.

La difesa

Il 54enne si è difeso ammettendo, lo scorso dicembre, le responsabilità per “gli errori commessi nella sua vita e per aver gettato via le opportunità e i privilegi che gli erano stati concessi”. Ha  anche puntato il dito contro un negozio in cui aveva portato il laptop a riparare: accusa infatti il negozio di aver manipolato il pc per aggiungere informazioni compromettenti.

Cosa rischia Hunter Biden

Hunter che si è dichiarato non colpevole di tutti e tre i capi di imputazione mossi nei suoi confronti, ha anche ammesso di essere stato dipendente da alcol, crack e cocaina. Adesso il figlio di uno dei due uomini che concorrono alla Casa Bianca rischia di passare 25 anni in carcere. E suo padre ha già dichiarato che, qualora venisse condannato, non intende concedergli la grazia o commutargli la pena.